CASCAME (fr. déchet; sp. desperdicios o borras; ted. Abfall; ingl. waste)
Sono così chiamati, secondo il significato originario del nome, i residui che cascano nella lavorazione di certe materie, p. es. le fibre tessili, il cuoio; per estensione si chiamano cascami tutti quei residui che, avendo valore lieve rispetto al prodotto principale, sono generalmente abbandonati dall'industriale che utilizza quest'ultimo; sebbene siano suscettibili di utilizzazione da parte di speciali consumatori o di altri industriali opportunamente attrezzati. Così, i cascami di pasta alimentare servono all'alimentazione del pollame; da quelli del cuoio si estrae la colla, ecc.
Di notevole importanza sono i cascami di seta naturale e di cotone e da essi derivano due particolari industrie; specialmente la filatura dei cascami di seta ha assunto in Italia, paese di produzione dei bozzoli, vaste proporzioni (v. cotone; seta). Per analogia si diede il nome di cascami di energia all'energia elettrica disponibile nelle ore di minor consumo (p. es. di notte) che veniva ceduta a tariffe bassissime alimentando industrie che non avrebbero avuto convenienza ad acquistarla a prezzo normale: così poterono sorgere in Italia alcune importanti industrie chimiche.