BELLI, Carlos Germán
Poeta e giornalista peruviano, nato a Lima il 15 settembre 1927. Alterna l'attività di scrittore e giornalista con quella di docente universitario di Letteratura ispanoamericana all'università di San Marcos e all'università dello Iowa. Notevole la sua attività di traduttore di autori francesi (Breton, Eluard, Michaux e R. Char), di scrittori inglesi (R. Duncan) e peruviani di espressione francese come C. Moro. La sua prima adesione all'espressione poetica di matrice surrealista raggiunge forme piene nella raccolta intitolata Oh hada cibernética (1961; trad. it., 1983), dove appaiono superate le incertezze rintracciabili nelle sue prime opere, Poemas (1958) e Dentro & Fuera (1960).
Nel 1962 si afferma come uno dei principali poeti del Perù e ottiene il premio nazionale di Poesia. Già da quegli anni l'opera di B. comporta una rottura totale con il ritmo e la metrica tradizionali, sovvertiti completamente dall'abile rimanipolazione parodica di tecniche e forme consacrate e dalla esclusione di ogni sorta di sentimentalismo. Il tono grottesco usato a proposito dei sentimenti fa da contrappunto a una scrittura perfetta e a un linguaggio capace di conferire forza alle esperienze della quotidianità. Il grottesco e la parodia, peraltro, non impediscono alla sua poesia di trasmettere un profondo senso di angoscia di una modernità indiscutibile. Nelle opere El pie sobre el cuello (1964) e Por el monte abajo (1966) l'ironia del poeta si fa più sottile. Dalla prima alla seconda raccolta si assiste a una condensazione delle tematiche che non impoverisce la vena lirica, ma piuttosto la rende più intensa.
La critica è unanime nel considerare B. uno dei poeti più originali dell'America Latina, per la sua particolare capacità di collegare gli aspetti del mondo moderno con la sfera del privato. Nel 1970 pubblica Sextinas y otros poemas e l'anno dopo una nuova edizione di Oh hada cibernética. Tra le sue più recenti raccolte figura En alabanza del bolo alimenticio (1979). In quest'opera l'autore si rifugia in una età d'oro, in un ripiegamento di nostalgia utopica per un paradiso perduto, privo totalmente di temporalità. La poesia terribile, desolata, lacerata delle prime opere appare ormai remota. Más que señora humana (1986) e En el restante tiempo terrenal (1988) chiudono la sua produzione poetica attuale.
Bibl.: J. Franco, Historia de la literatura hispano-americana, Barcellona 1975; R. Paoli, O fata cibernetica (Antologia), Reggio Emilia 1983.