DEL PRETE, Carlo
Nacque a Lucca il 21 ag. 1897 da Lorenzo e da Fedilla Francini. Intraprese gli studi classici presso il liceo ginnasio di Lucca, ma appena terminato il corso girinasiale volle partecipare al concorso per l'Accademia navale di Livorno. dove fu ammesso nell'agosto del 1912. Mentre era ancora allievo prese parte ad alcune fasi della guerra italo-turca. Nel 1916, nominato guardiamarina, partecipò al primo conflitto mondiale. Venne prima imbarcato sulla "Giulio Cesare" e quindi sull'esploratore "Aquila". Il 27 apr. 1917, promosso sottotenente di vascello, entrò a far parte, su sua richiesta, della flottiglia sommergibili con base ad Ancona. Fu comandante in seconda dell'F.14, che nella notte tra il 10 e l'11 febbr. 1918scortò i MAS che compirono la famosa beffa di Buccari. Nel corso della guerra partecipò a varie altre imprese nell'alto Adriatico.
Nel dicembre 1917, presso la prima squadriglia della stazione idrovolanti di Venezia, il D. aveva compiuto come osservatore il suo primo volo e fu forse allora che maturò la passione per il pilotaggio. Terminata la guerra, il 12nov. 1918venne promosso tenente di vascello ed imbarcato sulla "Regina Elena" in navigazione nelle acque antistanti l'Asia Minore. Sotto il suo comando si effettuarono sbarchi di truppe a Smirne e ad Adalia. Tornato in Italia, si iscrisse al corso di laurea in elettrotecnica presso il politecnico di Milano e frequentò contemporaneamente il corso superiore dell'Accademia navale ed il corso per allievi piloti a Taranto. Il 6 ott. 1922 otteneva il brevetto di pilota di idrovolante e, un anno dopo, il 6 nov. 1923, conseguiva a pieni voti la laurea in ingegneria meccanica ed elettrotecnica.
Con questi titoli assunse il comando dell'idroscalo di Sesto Calende, rivelando, oltre a non comuni doti di pilota, indubbie capacità organizzative. Per questo F. De Pinedo lo volle al suo fianco nell'organizzazione del raid Sesto Calende-Melbourne-Roma e quindi, nel 1927, loscelse come ufficiale di rotta e secondo pilota nella trasvolata delle due Americhe.
La trasvolata ebbe inizio il 13 febbraio e terminò il 16 giugno dopo 43.820 km di volo per complessive 279 ore e 40 minuti. A bordo dei velivolo, un idrovolante Savoia-Marchetti S 55, il compito principale del D. consistette nel compiere osservazioni astronomiche e nell'accertarsi che il consurno del carburante fosse regolare e distribuito dai vari serbatoi allo scopo di mantenere il più possibile equilibrato l'apparecchio.
Nel 1928, promosso maggiore, il D. si aggiudicò, in coppia con A. Ferrarin, il record mondiale di durata e di distanza in circuito chiuso.
Il volo ebbe inizio il 31 maggio e terminò il 2 giugno, dopo che erano stati percorsi 7.666,616 km in 58 ore e 34 minuti ad una velocità media, calcolata sui 5.000 km, di 139,177 km/h.
Appena un mese dopo stabilì, sempre in coppia con il Ferrarin, il record mondiale di distanza in linea retta, volando senza scalo da Monte Celio (Roma) a Port Natal in Brasile con un monoplano Savoia-Marchetti S 64.
Partiti il 3 luglio, raggiunsero l'obiettivo il 5 dello stesso mese, dopo aver percorso 7.450 km in 44 ore e 9 minuti ad una velocità media di 168 km/h.
Portata a termine l'impresa, i due aviatori avevano programmato di compiere un giro delle città del Brasile, ma al terzo giorno la loro crociera fu tragicamente troncata da un incidente nell'isola di Governador. L'8 luglio infatti, mentre stavano effettuando delle prove su un nuovo tipo di idrovolante, il D. ed il Ferrarin caddero in acqua con il velivolo. Il Ferrarin ebbe soltanto lievi ferite alla testa, mentre il D. riportò la frattura di entrambe le gambe e del femore, per cui fu necessario amputargli una gamba.
Le sue condizioni peggiorarono progressivamente fino a che, il 16 ag. 1928, a Rio de Janeiro, sopravvenne la morte.
Fonti e Bibl.: F. De Pinedo, Il mio volo attraverso l'Atlantico e le due Americhe, Milano 1928, passim;A. Ferrarin, Voli per il mondo, Milano 1929, passim;L. Piazza, Storia aeronautica d'Italia, Milano 1934, pp. 153, 165, 226; G. Leonardi, F. De Pinedo, Milano 1937, pp. 43, 52; G. Valle, L'aviazione dell'Italia fascista, in Rassegna italiana, XV, febbraio 1938, n.237, p. 7; C. Mercati [Krimer], Aviatori, Tivoli 1939, pp. 113-25; Volare necesse est, a cura di A. Gambino, Roma 1951, pp. 30 ss.; E. Petit, Histoire mondiale de l'aviation, Paris 1967, pp. 172, 192; G. Alberto, Storia dell'aviazione, Torino 1973, pp. 90 s., 202; R. Abate, Storia dell'aeronautica italiana, Milano 1974, pp. 184, 192 s.; G. Dicorato-G. Rotondi, Storia dell'aviazione, Novara 1978, pp. 156, 158, 162; Eroi e pionieri dell'ala, a cura di E. Grossi, Milano 1934, ad vocem; Grande Encicl. aeronautica, a cura di L. Mancini, Milano 1936, ad vocem; Encicl. militare, III, ad vocem; Grande Dizionario encicl. Utet, VI, ad vocem; Grande Encicl. Vallardi, V, ad vocem; Encicl. Ital., XII, ad vocem.