CANOBBIO, Carlo
Nacque probabilmente a Venezia nel 1741. Nulla si sa dei suoi studi e nulla di certo dei primi anni della sua carriera. Un Carlo Canobbio appare associato, già nel 1773, nella tipografia musicale aperta a Venezia nel 1770 da Luigi Marescalchi: un elenco delle edizioni (circa quaranta) appare infatti sul frontespizio di un'opera pubblicata dagli stessi nel 1773. Fra le edizioni che portano la ragione Marescalchi e Canobbio vi è una raccolta di 24 Minuetti per più strumenti, composti da vari autori, tra cui Boccherini, Haydn, Pugnani, Trento e gli stessi Marescalchi e C. (Cat. delle Opere musicali. Città di Venezia. Museo Correr, Parma 1914, pp. 71, 77; Cat. delle Opere musicali. Città di Napoli. Conservatorio S. Pietro a Maiella, Parma 1934, p. 551) e Sei Duetti per flauto e violino o pure violini (ibid, p. 569). Altre composizioni del C. risultano stampate da I. Alessandri e P. Scattaglia, che rilevarono nel 1775 la ditta Canobbio e Marescalchi, e precisamente una Sinfonia n. 11 con flauti e corni obbligati, conservata presso il British Museum di Londra, e gli stessi Sei duetti già menzionati, probabilmente in successiva edizione.
Si deve quindi ritenere che il C. abbia svolto a Venezia, prima del 1775, anche un'attività editoriale, interesse che conservò ancora negli anni successivi in Russia, dove apparvero le sue Six Sonates pour la guitarre accompagnées d'un violon (avec sourdine)... oeuvre II chez l'auteur,Gerstenberg & Dittmar (Saint-Pétersbourg s.d.). Che il C. fosse a Venezia negli anni intorno al 1775 sarebbe confermato dal fatto che al teatro S. Samuele di questa città furono presentati vari balletti da lui musicati: nel 1773 L'eroico amor d'Alceste e La pastorella impertinente;nel 1775 Andromeda e Perseo e Andromaca in Epiro, ballo eroico tragico pantomimo, con coreografie di O. Viganò, inserito nel dramma Farnace di G. Sarti "da rappresentarsi per la Fiera dell'Ascensione dell'anno 1776". Di questi anni vi è anche notizia di un suo soggiorno in Spagna; infatti nell'edizione dei suoi Sei duetti pubblicata a Venezia è aggiunto "composti in Madrid da C. Canobbio, primo violino delle Opere dei Siti Reali di S. M. Cattolica". Inoltre viene fatta menzione di Seis duos para flauta o violines, pubblicati a Madrid, e che nella Biblioteca nacional di Madrid sarebbero conservati (cfr. Rép.intern. des sources musicales). Sembra comunque, secondo quanto affermano sia il Fétis sia l'Eitner, che Sixduos pour flúte et violon siano stati pubblicati a Parigi nel 1780.
In qualità di primo violino e direttore d'orchestra il C. lavorò anche a Venezia, forse presso il teatro S. Samuele, anche di questa attività non si hanno notizie precise. Del 1778 è la musica di un divertimento coreografico, che fu inserito nella Schiava fedele di G. Amendola, rappresentato al teatro Zagnoni di Bologna. Dello stesso periodo sono due composizioni vocali: L'Ultima strofa del Co. Daniel Florio (1777), conservata manoscritta e 6Duettini notturni per canto (1778), anch'essa in manoscritto e conservata presso l'Archivio Antoniano di Padova (cfr. Archivio musicale della Cappella Antoniana, Padova 1895, p. 130).
Nel 1779 il C. si recò in Russia, a Pietroburgo, presso la corte imperiale che gli aveva offerto un favorevole contratto fino al 1785, impegnandolo come primo violino e compositore di musica per balletti, ed è in Russia che egli svolgerà gran parte della sua attività. Fra i suoi primi lavori per la corte imperiale sono da ricordare le musiche per due divertimenti coreografici inseriti nelle opere L'idolo cinese (1779) e Alcide al bivio (1780) di G. Paisiello, che il C. aveva probabilmente già conosciuto in Italia e che era allora incaricato, proprio a Pietroburgo, della direzione delle opere italiane, attività che lo stesso C. doveva esercitare in sua sostituzione. Tra l'altro non è improbabile che proprio l'incontro con Paisiello abbia facilitato il suo ingresso alla corte imperiale, ove poté mettere in evidenza le sue capacità artistiche oltre che organizzative. Opera di maggiore impegno e di duraturo successo fu il balletto in tre atti Don Juan, con scene del ballerino e coreografo Francesco Rosetti, che fa rappresentato nel gennaio 1781 al teatro "libero" diretto da Karl Knipper, e ripetuto più volte negli anni successivi anche al teatro di corte.
Negli anni 1783-84 il C., ritornò in Italia e scrisse la musica per il ballo pastorale pantomimo Cupido trionfatore o sia Apollo e Dafne, con coreografie di Giuseppe Canziani, rappresentato nell'opera Nettuno ed Egle di Antonio Pio al teatro S. Benedetto di Venezia nel 1783. Il Sonneck riferisce che in questa occasione fu rappresentato anche un altro balletto su coreografie dello stesso Canziani, La maggior impresa d'Ercole,o sia Admeto,ed Alceste, ballo tragico eroico pantomimo, forse lo stesso che, con il titolo La discesa d'Ercole all'inferno,o sia Alceste ed Admeto, accompagnò la rappresentazione del Catone in Utica di Francesco Antonelli al teatro S. Carlo di Napoli nel 1784. Quest'ultimo balletto è però attribuito non al Canziani ma a D. Lefèvre.
Nel 1785 il C. è di nuovo alla corte imperiale russa; il suo nome appare in relazione alla rappresentazione de L'amore artigiano, dramma giocoso di C. Goldoni, musica di F. L. Gassmann, per il quale molto probabilmente scrisse come di consueto le musiche per i balletti. Rinnovati gli accordi con la corte imperiale, il C. presentò nel 1789 un nuovo balletto, Arianna e Bacco, con coreografie del Canziani. La sua attività dovette essere favorevolmente giudicata, in quanto poco dopo ricevette l'incarico, con G. Sarti e V. Paškevič, di scrivere le musiche per il dramma storico in 5 atti di Caterina II Načal'noe upravlenie Olega ("Gliinizi del regno di Oleg"), che venne rappresentato all'Ermitage di Pietroburgo il 26 ott. 1790, e poi pubblicamente il 2 novembre dello stesso anno. La partitura, di cui si conserva una copia nel conservatorio G. Verdi di Milano, fu pubblicata a Pietroburgo nel 1791. Il C. avrebbe scritto l'ouverture, gli intermezzi e la marcia. Nel 1791 compose la musica per un altro balletto, Piramo e Tisbe, in 4 atti, ancora con coreografia del Canziani.
Il C. restò al servizio della corte imperiale anche dopo che, per difficoltà finanziarie, furono congedati molti dei musicisti italiani. Nel 1795, pur mantenendo i suoi incarichi alla corte, fu chiamato a dirigere gli spettacoli della compagnia italiana di opera buffa condotta in Russia da Gennaro Astaritta nel 1794. Nel 1803 andò in scena, sempre a Pietroburgo, l'ultimo suo lavoro di cui si abbia notizia, il ballo eroico pantomimo in 5 atti Castor et Pollux, con coreografie di Charles Le Picq, allievo del celebre Noverre.
Non si hanno notizie degli ultimi anni di vita del Canobbio. Morì a Pietroburgo il 23 febbr. 1822.
Oltre alle opere già citate si ricordano: 2 Concerti per violino principale in sol magg. e fa magg. (conservati nella Biblioteca del conservatorio di Genova, M.5.34.15 e 16); Sinfonia n. XI (sic) per violini,viole,flauti e corni obbligati,e basso, stampata a Venezia, Zatta & Figli, conservata alla Universitätsbibliothek di Münster, mentre l'Eitner menziona due Cavatine, un Duettino nell'opera Palmira regina di Persia di A. Salieri, con accompagnamento di chitarra. Del C. è rimasta qualche composizione strumentale e vocale, mentre e andata perduta la maggior parte della sua produzione costituita dalle musiche per balletti, delle quali non sembra che si sia salvato altro che qualche parte staccata, conservata a Leningrado. Si sa tuttavia che alcuni dei suoi lavori ebbero un buon successo e furono ripetuti anche a distanza di anni; della sua capacità di esecutore e di compositore fa fede inoltre la sua lunga carriera a quella corte russa che, apertasi alla cultura occidentale e raggiunto un alto prestigio, richiamò a sé, nella seconda metà del sec. XVIII, numerosi musicisti italiani di grande fama.
Forse fratello di Carlo fu il cantante Lorenzo, attivo come comprimario per i ruoli buffi. Di lui si conosce pochissimo; si sa soltanto che fu impegnato a Venezia negli anni 1776-77, a Innsbruck nel 1777 e che fu poi chiamato con contratto triennale presso la corte imperiale di Pietroburgo dal 1782 al 1785; ma non avendo riportato successo in Russia si recò successivamente a Praga e Lipsia; tornò poi a Venezia negli anni 1798-99. Da questo momento non si hanno altre notizie sulla sua attività.
Fonti e Bibl.: A. Mooser, Violinistes-compositeurs italiens en Russie au XVIIIe siècle, in Riv. musicale ital. I (1950), p. 55; Id., Annales de la musique et des music. en Russie au XVIIIe siècle, Genève 1951, II, p. 250; A. Loewenberg, Annals ofOpera (1597-1940), I, Genève 1955, col. 484; Th. O. Sonneck, Catalogue of Opera Librettos printed before 1800, Washington 1914, I, pp. 266, 478, 790; Genova, Bibl. dell'Ist. musicale Nicolò Paganini, Catalogo del Fondo Antico, a cura di S. Pintacuda, Milano 1966, p. 139; Rép. intern. des sources musicales. Einzeldrucke vor 1800, a cura di K. Schlager, II, Kassel 1972, p. 48; F. J. Fétis, Biogr. univ.des musiciens, II, Paris 1873, p. 175; R. Eitner, Quellen-Lex. der Musiker, II, p. 311; A. Mooser, C. C., in Enc. dello Spett., II, Roma 1954 col. 1646; C. Sartori, Diz. degli editori musicali ital., Firenze 1958, p. 96; Encicl. della musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 390; La Musica,Diz., I, Torino 1968, p. 339. Per Lorenzo: A. Mooser, Annales de la musique, cit., II, p. 370; Enc. della musica Ricordi, I, p. 390.