PORPORATI, Carlo Antonio
Incisore, nato a Torino il 18 novembre 1741, morto ivi il 17 giugno 1816. Nel 1768 si recò a Parigi, pensionato del re Carlo Emanuele III, e si rifece, studiando con lo Chevillet, a J. G. Wille, da cui apprese il modo di ottenere, con un impiego perfettamente controllato del bulino, quella nitidezza ed equidistanza dei segni ch'era allora requisito essenziale d'ogni riproduzione in rame. Guardò pure al Beauvarlet, ma riuscì, disegnando impeccabilmente, a uno stile incisorio tutto suo, caratterizzato dall'uso degl'"intratagli" e da un più idoneo impiego dei "punti d'impasto". Tutti gli altri incisori italiani che, sollecitati da intenzioni pittoriche, si sforzarono d'introdurre nella stampa di riproduzione, con artifizî più o meno appropriati, varietà di tinte e ricchezza di toni, si può dire che discendano da lui. Fu conservatore dei disegni di Vittorio Amedeo III, che per lui aveva fondato a Torino una scuola d'incisione. Diresse anche per quattro anni la scuola d'incisione di Napoli. Le sue stampe più pregiate sono: la Bambina col cane da J.-B. Greuze, incisa durante il pensionato, Susanna al bagno da J. B. Santerre, eseguita nel 1773 per la sua ammissione all'Accademia reale di Parigi, la Morte d'Abele da Van der Werff, Venere che accarezza Amore da P. Batoni, la Zingarella e Il bagno di Leda dal Correggio, la Donna che si corica da J. Van Loo. Incise anche qualche lastra a "maniera nera", genere pochissimo trattato in Italia.
Bibl.: G. Longhi, La calcografia, Milano 1830; G. Ferrario, Le classiche stampe, ivi 1836; G. Vico, Dell'intaglio all'acquaforte e di alcuni intagliatori delle provincie subalpine, Torino 1864; A. Vesme, Le Peintre-Graveur it., Milano 1906; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933.