CARILLON (ted. Glockenspiel)
Strumento musicale che si compone d'una serie di campane, sospese in varie file a uno o più sostegni, e che si fanno risonare mediante martelli percuotenti l'esterno della calotta. Sin dai tempi di Confucio si usava in Cina uno strumento simile al carillon, noto col nome di pien chun e già allora considerato antico. Il nome carillon deriva dal vocabolo della bassa latinità quadrilio, col quale un tempo si designava uno strumento analogo di quattro campane.
Appare chiaro che il sistema di percuotere le campane nella parte esterna rese possibile di radunarne in uno stretto spazio un numero ragguardevole e di renderne più regolare e preciso il suono, per eseguire brevi melodie. Quest'uso risale al Medioevo, ma lo sviluppo maggiore cominciò verso il sec. XV. L'uso di siffatti carillons si propagò in modo speciale nella Fiandra e nel nord della Germania e sin da quell'epoca ebbero grande fama quelli del Belgio. Vissero in questi paesi celebri costruttori e sonatori di carillon (fra essi Mattia van den Gheyn, che era anche organista) e conservano tuttora fama i carillons di Bruges, di Malines, di Lovanio, di Tournai, ecc. Suonare il carillon divenne una vera e propria arte e, quando vi si applicarono pedaliera e tastiera, si cominciò persino a formare una letteratura propria di composizioni per tale strumento (cui contribuì, p. es., il citato van den Gheyn).
Si chiama carillon (ital. campanelli) anche uno strumento simile, ma composto di campane piccolissime, adoperato in orchestra per sonorità scintillanti e gioconde.
Bibl.: W. Gortham Rice, C. Music, Londra 1926.