CAPO VERDE, Isole del
(VIII, p. 878; App. III, I, p. 305; IV, I, p. 367)
La superficie totale delle isole è di 4033 km2; la popolazione al censimento del 1980 non raggiungeva la 300.000 unità, con una densità di circa 73 ab. per km2; stime del 1988 attribuivano al paese una popolazione di 359.000 abitanti. La capitale, Praia, nel 1985 contava poco meno di 50.000 abitanti. La struttura della popolazione rivela una forte incidenza di classi giovani (il 46% è compreso in una fascia d'età che non supera i 15 anni); il coefficiente di accrescimento annuo si attesta intorno al 2%; la speranza di vita alla nascita è più elevata di altri paesi saheliani: 60 e 64 anni rispettivamente per maschi e femmine. Prevalgono i meticci (71%) sui neri (28%).
L'importanza strategica dell'arcipelago, oggetto di interesse da parte delle maggiori potenze, e i contrasti politici con la Guinea-Bissau hanno certamente inciso sulla struttura economica delle Isole del C.V., che è basata sulle piantagioni (canna da zucchero, banane, patate dolci, manioca), sulla pesca e sul commercio di transito. Sebbene il 56% della popolazione risulti attiva nel settore primario, che contribuisce a poco meno del 18% del prodotto interno, è il terziario di tipo commerciale, con il 43% degli occupati, a concorrere con l'80% alla formazione del prodotto nazionale.
Il settore industriale è tuttora poco sviluppato e prevalentemente rivolto alla lavorazione dei prodotti agricoli e tessili destinati alle esportazioni, principalmente in Nigeria e Portogallo. I piani di sviluppo economico sono orientati verso il potenziamento della lavorazione del pesce e insistono sulla formazione di un tessuto di piccole imprese manufatturiere. Viene estratto il sale nelle isole di Sal e Maio; in quest'ultima vi è anche un impianto di produzione di cemento. La potenza elettrica installata è di 5000 kW e la produzione, interamente termica, è di 28 milioni di kWh.
Le strade non superano i 2250 km e sono asfaltate per meno di un terzo; Praia e Mindelo sono i principali porti; nell'isola di Sal, a Espargos, vi è l'unico aeroporto del paese.
Storia. - Il colpo di stato con cui, il 14 novembre 1980, J. B. Vieira abbatteva il predominio dei meticci originari di C.V. nella Guinea-Bissau segnò una grave crisi nei rapporti tra i due paesi allora governati da uno stesso partito unico, il PAIGC (Partido Africano da Independência da Guiné e Cabo Verde).
Il 20 gennaio 1981 i dirigenti capoverdiani reagirono agli eventi guineani dando vita al PAICV (Partido Africano da Independência de Cabo Verde) in sostituzione del PAIGC rimasto operante nella sola Guinea-Bissau. Il 12 febbraio 1981 un emendamento della Costituzione (approvata nel 1980) aboliva poi ogni riferimento all'unione con la Guinea-Bissau. I rapporti tra i due paesi sono comunque migliorati a partire dal giugno 1982, quando, nel corso di un vertice svoltosi a Maputo, con la mediazione del presidente mozambicano Samora Machel, si decideva il ristabilimento di normali relazioni diplomatiche.
All'interno, la stabilità politica di C. V. si è tradotta in un continuo rafforzamento del potere di A. Pereira rieletto alla presidenza della Repubblica per un nuovo quinquennio dall'Assemblea Nazionale nel 1986.
Difficile si è invece mantenuta la situazione economica caratterizzata da penuria alimentare e assenza completa di materie prime. Il paese è così sopravvissuto in virtù dei capitali forniti dalla cooperazione internazionale e dalle rimesse di una vasta emigrazione (presente soprattutto in Senegal, Portogallo, Stati Uniti e Brasile), che da sole nel 1987 coprivano il 15% del prodotto nazionale lordo.
Bibl.: M.-P. de Pina, Les Îles du Cap-Vert, Parigi 1987.