Famiglia aquilana, originaria, pare, di Accumoli, che ebbe anche il patronimico Dell'Arciprete da uno dei suoi più antichi membri, Rinaldo di Todo o Todino Camponesco, arciprete di S. Vittorino verso la fine del '200. Acquistò grande potenza nei secc. 14º e 15º partecipando, ora dall'una ora dall'altra parte, alle vicende dinastiche del Regno di Napoli. Lalle I (m. 1354), espulso dall'Aquila nel 1337, vi rientrò nel 1342 e, conquistatone in breve il controllo, si schierò dalla parte di Luigi d'Ungheria nel suo tentativo di conquista del Regno di Napoli, ottenendo in compenso alcune contee, tra le quali quelle di Montorio e di Monte Odorisio (1348); dopo il ritorno di Luigi in Ungheria e la pace da lui conclusa con il Regno di Napoli (1352), dovette sottomettersi, ma fu egualmente assassinato per ordine di Filippo principe di Taranto. Anche il figlio Lalle II (m. 1383) fu in un primo momento assorbito dalla lotta contro le fazioni cittadine avverse, trovando in ciò l'appoggio del Comune (1366-81); nelle vicende del Regno di Napoli schieratosi dapprima con la regina Giovanna, passò in seguito al fianco di Carlo di Durazzo, che riconobbe come legittimo sovrano (1381), ma contro il quale poi si ribellò con tutta la città, dichiarando fedeltà a Luigi d'Angiò. Antonuccio (m. 1452), figlio di Lalle II, fu dapprima al fianco di Ladislao, che lo nominò viceré d'Abruzzo, quindi di Alfonso d'Aragona; passato infine al partito angioino, comandò le truppe aquilane nella sortita del 2 giugno 1424 contro Braccio da Montone che vi trovò la morte. Il nipote di Antonuccio, Pietro Lalle (m. 1490), affiancò in un primo momento il Comune dell'Aquila nella sua lotta contro le eccessive pretese fiscali della corte napoletana, subendo anche l'arresto, ma finì poi per appoggiare Ferrante d'Aragona nei suoi riusciti tentativi di sottrarre l'Aquila al regime pontificio nel frattempo instauratovi.