BALLINI, Camillo
Figlio di Gasparo, nacque a Brescia. Era un imitatore del Veronese, ma si dichiarava allievo di Tiziano. Fu annoverato dai vecchi autori tra i manieristi e considerato dal Lanzi discepolo di Palma il Giovane, di cui invece, secondo i documenti rinvenuti da Do Kunert, risulta più anziano. La prima notizia di lui si ha in un documento del 27 nov. 1567 (testamento della moglie Cornelia Giustinian).
La prima opera datata del B. è un S. Lorenzo che battezza ilfigliodel carceriere nella chiesa della badia dei benedettini a Praglia (Padova), firmata: "Camillus Ballinus / De Titiani Faciebat / 1574". Tale opera palesa la sua iniziale educazione bresciana e vi si nota già il desiderio d'imitare il Veronese. Del 1578 èuna pala d'altare con Cristo morto, due angeli ed i ss. Faustino e Giovita nella parrocchiale di Fasano di Gardone Riviera, firmata "Camillus Ballinus Titiani Aluninus / Faciebat M.D.L. XX. VIII". Posteriori al 1577, data dell'incendio del Palazzo ducale di Venezia, sono i suoi lavori nella sala dello Scrutinio.
Nell'atrio che congiunge la sala del Maggior Consiglio con quella dello Scrutinio fece un ovale del soffitto raffigurante Venezia incoronata dalla gloria, a ricordo ed esaltazione della vittoria di Lepanto. Ai due lati allegorie della Guerra e della Pace. Nella sala dello Scrutinio, fra i comparti triangolari del soffitto, quattro allegorie delle virtù la Prudenza,la Giustizia,la Religione e la Fede pubblica (Martinioni), ed inoltre un ovale raffigurante la Vittoria dell'armata veneziana sui Genoveri nel golfo di Trapani (1265), turbinosa composizione quasi barocca.
Ma l'opera più interessante lasciata dal B. sono gli affreschi del palazzo Barbarigo sul Canal Grande, al Rio della Maddalena gli unici superstiti fra tutti quelli che vennero dipinti sulle facciate dei palazzi veneziani del sec. XVI. Vi apparivano Cerere sul carro,la Fama,il Tempo e varie altre figure mitologiche.
Marco Boschini, nelle sue Ricche Minere,ricorda anche affreschi sulla facciata di casa Corner in campo SS. Apostoli e di una casa in campo S. Polo. Secondo una notizia trovata da Carlo D'Arco, il B. avrebbe anche dipinto nel teatro di Sabbioneta.
Al B. sono attribuiti diversi disegni: nel codice Resta della Biblioteca Ambrosiana un Cristo che porta la croce;nel Museo nazionale di Stoccolma, una composizione allegorica per soffitto che ricorda l'ovale del soffitto dell'andito che porta alla Sala dello Scrutinio; al Museo di Besançon uno studio di anatomia; all'Albertina di Vienna un ritratto d'uomo a gessetto rosso. L'ultima notizia del B. è del 6 giugno 1592 (cfr. De Kunert).
Secondo lo Zanetti il B. "era pittore di piacevole maniera ma non molto vigorosa", e lo stesso giudizio venne ripetuto dall'abate Lanzi e dal Moschini. Il disegno del B. appare piuttosto risentito e la parola "piacevole" si riferiva evidentemente al suo colorito chiaro d'intonazione veronesiana. A. Venturi giudica il B. una figura di secondo piano nel manierismo veneto che però "dopo esser disceso al plagio volgare delle forme paolesche si riscatta d'improvviso nella battaglia di Trapani dipinta nel Palazzo ducale".
Fonti e Bibl.: F. Sansovino-G. Martinioni, Venetia città nobilissima..., Venezia 1663, pp. 348-350; M. Boschini, Le ricche minere della pittura veneziana, Venezia 1674, pp. 58-61; A. M. Zanetti, Della pittura veneziana..., Venezia 1771, pp. 362 s.;G. B. Rossetti, Descrizione delle pitture... di Padova, Padova 1786, p. 356; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia... [1789], Firenze 1834, III, p. 171; G. A. Moschini, Guida per la città di Venezia...,Venezia 1815, I, pp. 460, 472, 474, 475; C. D'Arco, Delle arti e degli artefici di Mantova, Mantova 1857, II, p. 206; Ch. Yriarte, Sabbioneta, in Gazette des beaux arts, XIX(1898), p. 213; S. De Kunert, Affreschi decorativi veneziani. II. C. B.,in Riv.... di Venezia,IX(1930), pp. 465-483; A. Venturi, Storia dell'arte italiana,IX,7, Milano 1934, pp. 148-152; A. Tietze - E. Tietze Conrat, The drawings of the Venetian painters..., New York 1944, p. 39; G. Panazza - C. Boselli, Pitture in Brescia dal 200 all'800, Brescia 1946, p. 117; G. Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Roma 1956, v. Indice,p. 856; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon,II,p. 420; Encicl. Ital.,V, p. 989.