CALTANISSETTA (VIII, p. 465; App. I, p. 346; II, 1, p. 486)
L'incremento demografico della città è stato piuttosto conteuuto dal 1936 ad oggi: la popolazione resideute nel comune nel 1951 era di 60.634 ab. (+ 20,1% rispetto al censimento precedente), e da allora è aumentata a sole 62.564 unità alla fine del 1958: in complesso, negli ultimi venti anni l'aumento è stato del 20,1%, cioè il più basso di tutti i capoluoghi provinciali della Sicilia, dopo Ragusa. Eppure, durante tutto il periodo il movimento demografico naturale ha avuto un attivo piuttosto rilevante, che si impone come uno dei più alti delle città siciliane e l'eccedenza naturale consta di circa mille unità all'anno. Ma tale eccedenza è stata gravemente intaccata, soprattutto negli ultimi otto anni, dal movimento migratorio, che risulta quasi sempre negativo. Le forti correnti migratorie verso l'esterno stanno ad indicare che la struttura economica di C. non ha avuto l'evoluzione di altre città siciliane, nonostante la recente costruzione di un complesso industriale Fiat per il montaggio e la riparazione di macchine agricole - che soddisfa alle esigenze dei territorî di C., Enna e Ragusa - e il notevole incremento assunto dall'Istituto Tecnico Minerario che provvede alla preparazione di specializzati non solo per l'industria dello zolfo ma anche per quella petrolifera; limitatamente a quest'ultimo campo da pochi anni è stata fondata una sua sezione staccata a Gela.
Lo sviluppo urbano, nonostante il debole incremento demografico, è stato piuttosto vivace dal dopoguerra in poi, in rapporto ad un processo di decongestionamento dei vecchi quartieri cittadini eccessivamente sovraffollati. La città si è espansa verso NE con un quartiere residenziale operaio che si spinge sulle pendici del M. S. Giuliano fino all'isoipsa di 650 m, e verso O in una larga area che gravita sulla strada di S. Cataldo. Qui si trova pure il nuovo museo archeologico, che ha avuto negli ultimi anni un forte impulso dagli scavi effettuati a Gibil-Gabib, Sabaucina e Capodarso, interessanti centri di civiltà preistorica e pregreca posti pochi chilometri a E della città, lungo il Salso-Imera.