CASTIGLIONE, Branda da
Cardinale, nato a Castiglione d'Olona (Milano) da nobilissima famiglia milanese nel 1350, morto il 3 febbraio 1443. Fu lettore di diritto canonico a Pavia nel 1388-89; inviato a Roma per ottenere da Bonifazio IX all'università i privilegi di Studio generale, divenne uditore del sacro palazzo (1392-1403) e vescovo di Piacenza (1404). Gregorio XII lo depose come aderente al concilio di Pisa (1409), ma Alessandro V lo creò cardinale (1411). Fu poi amministratore del vescovado di Lisieux (1420-24), vescovo di Porto (1431) e di Sabina (1440). Pio, dotto, operoso, sostenitore fervente della pace tra i cristiani, dell'unità della Chiesa, della riforma dei costumi, sostenne legazioni in Lombardia (1409), in Germania (1413 e 1423), presso Sigismondo nel suo viaggio in Italia (1413), nella Boemia per la crociata contro gli Ussiti (1421), nella Polonia per la coronazione della regina Sofia (1427); ebbe parte notevole nei concilî di Costanza, di Basilea e di Firenze. Gli fu attribuito, forse a torto, il proposito di sostituire nella Chiesa milanese il rito romano all'ambrosiano. Si conservano di lui parecchie opere giuridiche manoscritte; ma la sua memoria è soprattutto legata al collegio ch'egli fondò nel 1426 a Pavia per 24 studenti poveri e che nel 1804 fu unito con il collegio Ghislieri, e alle opere d'arte mirabili di cui arricchì la sua terra natale (v. castiglione olona).
Il pronipote Branda da C. iunior, nato in Milano intorno al 1415, morto a Roma il 16 luglio 1487, fu giureconsulto e oratore di molta fama, abbate commendatario di Morimondo e dal 1466 vescovo di Como. Consigliere del duca Galeazzo Maria Sforza, era al suo fianco il tragico giorno di santo Stefano del 1476; anzi una contesa fra lui e il Lampugnano avrebbe dato a costui motivo o pretesto all'uccisione. Fece parte della reggenza per Gian Galeazzo e del consiglio ducale, fu oratore in Francia (1477) e a Roma (1480-82), legato della flotta papale contro Venezia (1483), governatore di Roma e di Genova. Lasciò anch'egli opere manoscritte e arricchì di splendidi affreschi di scuola squarcionesca o padovana l'oratorio del collegio di Pavia.
Bibl.: Vespasiano da Bisticci, Vite, ed. Frati, I, p. 98 segg.; M. Castillioneus, De origine, rebus gestis ac privilegiis gentis Castilionae, Venezia 1596; Beffa Negrini, Elogi historici di alcuni personaggi della famiglia Castiglione, Mantova 1606; Argelati, Bibl. script. mediol., I, II, pp. 349-52; v. anche A. Lütolf, in Theolog. Quartalsch., LVIII (1876), p. 580 segg.; G. Romano, in Arch. stor. lomb., s. 3ª, VI (1896), p. 265; G. Carotti, in Arch. storico dell'arte, s. 2ª, III (1897); R. Sabbadini, in Arch. stor. lomb., s. 3ª, XIX (1903), p. 396 segg.