Botswana
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(App. IV, i, p. 306; V, i, p. 418)
Popolazione e condizioni economiche
di Paolo Migliorini
La popolazione del B., per l'80% concentrata nella parte orientale del paese, più sviluppata e meglio dotata di risorse, è salita a 1.570.000 ab., secondo una stima del 1998. Il rapido aumento della popolazione e il crescente numero di giovani che entrano nel mercato del lavoro richiederebbero sostanziali aumenti della produttività agricola e un'intensificazione dello sfruttamento delle risorse naturali. Ma questa esigenza si scontra con limitazioni di carattere ambientale: prima fra tutte la scarsità di precipitazioni e la ricorrente siccità (particolarmente grave quella del 1990-91, che ha drasticamente ridotto il patrimonio zootecnico). L'allevamento, che all'indomani dell'indipendenza forniva gli unici prodotti esportati, rappresenta appena il 4% circa del valore delle esportazioni.
L'estrazione di diamanti (16.674.000 carati nel 1995) ha rafforzato il proprio ruolo di asse portante del vigoroso sviluppo economico del paese, concorrendo a formare un terzo del prodotto interno lordo e quasi l'80% del valore delle esportazioni. L'industria dei diamanti assorbe la maggior parte delle forze lavoro nel settore privato, con più di 6000 addetti. Lo sfruttamento delle ingenti riserve di carbone è frenato dal basso livello del prezzo sul mercato mondiale: l'attività estrattiva (816.700 t nel 1995) è circoscritta alla miniera di Moropule, e serve a rifornire una centrale termoelettrica in situ. Lo sviluppo dell'industria manifatturiera è ostacolato dalla limitatezza del mercato interno, dalle infrastrutture inadeguate, dalla dipendenza dalle esportazioni e dalla scarsità di manodopera qualificata. Ma, grazie a un programma governativo di assistenza finanziaria, volto ad attirare gli investitori stranieri e ad agevolare gli imprenditori locali, la base manifatturiera si è considerevolmente ampliata e diversificata, registrando tassi di espansione particolarmente elevati nelle produzioni tessili, chimiche, della carta, delle materie plastiche, delle apparecchiature elettriche ecc.
Una forte espansione hanno registrato, in anni recenti, anche le attività connesse al turismo (oltre un milione di turisti stranieri nel 1995). La bilancia dei pagamenti è attiva e il costo annuo del servizio del debito estero, nella prima metà degli anni Novanta, era equivalente a meno del 5% del valore complessivo delle esportazioni di merci e servizi.
bibliografia
Botswana. The political economy of democratic development, ed. S.J. Stedman, Boulder (Colo.) 1992.
P.E. Peters, Dividing the commons. Politics, policy and culture in Botswana, Charlottesville 1994.
R. Dale, Botswana's search for autonomy in Southern Africa, Westport (Conn.) 1995.
K.R. Hope, African political economy. Contemporary issues in development, Armonk (N.Y.) 1997.
F. Kruger, Taking advantage of rural assets as a coping strategy for the urban poor. The case of rural-urban interrelations in Botswana, in Environment and urbanization, 1998, 1, pp. 119-34.
Storia
di Luisa Azzolini
Dopo una fase di rapido sviluppo economico, essenzialmente trainato dall'industria mineraria, il B. entrò, nei primi anni Novanta, in un periodo di stagnazione che provocò un'accentuata instabilità sociale e mise in crisi il tradizionale predominio del Botswana Democratic Party (BDP).
Il terzo mandato consecutivo del presidente Q. Masire, leader del BDP uscito vittorioso dalle elezioni dell'ottobre 1989, coincise con successive ondate di scioperi e manifestazioni di protesta per ottenere aumenti salariali, che tuttavia non impedirono al governo di licenziare, alla fine del 1991, circa 12.000 impiegati nel settore pubblico. In questo contesto, alcuni episodi di corruzione in cui rimasero coinvolti, fra il 1992 e il 1993, ministri ed esponenti di rilievo del BDP compromisero seriamente l'immagine del partito di governo. Nelle elezioni generali dell'ottobre 1994, infatti, il BDP raccolse solo il 53% dei voti contro il 65,5% delle precedenti consultazioni, mentre la principale forza di opposizione, il Botswana National Front (BNF), registrò un nettissimo successo (ottenendo 13 dei 40 seggi parlamentari, 10 in più rispetto al 1989), soprattutto nelle aree urbane, dove maggiore era la presenza di giovani con un'istruzione superiore le cui aspettative di promozione sociale erano rimaste frustrate dalla crisi. Nei mesi successivi alle elezioni e alla riconferma di Masire alla presidenza, crebbe la protesta popolare che culminò, nel gennaio-febbraio 1995, in scontri violenti fra studenti e forze di polizia, mentre il coinvolgimento di esponenti governativi in nuovi scandali finanziari contribuì ad accrescere l'instabilità del quadro politico. Su richiesta delle opposizioni il Parlamento votò, nell'agosto 1997, la limitazione del mandato presidenziale a due esercizi quinquennali. Non avendo valore retroattivo, l'emendamento costituzionale non proibiva all'attuale presidente di ricandidarsi per le elezioni del 1999, ma Masire, come aveva annunciato nel novembre 1997, il 31 marzo 1998 lasciò la carica al vicepresidente F. Mogae, sempre del BDP.
Con la fine dell'apartheid migliorarono le relazioni fra il B. e il Sudafrica, tanto che, nel giugno 1994, si giunse all'istituzione di normali rapporti diplomatici fra i due paesi. Nello stesso anno il Sudafrica fece il suo ingresso nella Southern African Development Community (SADC) con sede a Gaborone, e nel settembre 1995 il presidente sudafricano N. Mandela compì una visita di stato in Botswana. Il rimpatrio di migliaia di immigrati illegali dallo Zimbabwe raffreddò, nella prima metà degli anni Novanta, i rapporti con il governo di Harare, mentre dispute confinarie portarono negli stessi anni a un peggioramento delle relazioni con la Namibia.
bibliografia
A. Danevad, Development, planning and the importance of democratic institutions in Botswana, Bergen 1993; R. Dale, Botswana's search for autonomy in Southern Africa, Westport (Conn.) 1995; P. Du Toit, State building and democracy in Southern Africa: Botswana, Zimbabwe and South Africa, Washington (D.C.) 1995.