BONAPARTE (VII, p. 382)
Non risponde al vero l'ipotesi che fa risalire i Buonaparte ai Cadolingi, famiglia longobarda ricordata nei secoli XI e XII, dalla quale sarebbero derivati i Buonaparte di Treviso e di Firenze. L'eponimo della iamiglia è invece un notaio Bonaparte, di Sarzana, figlio di Gianfardo - ricordato, quest'ultimo, in un documento del 1219 -, di cui si ha menzione in atti della seconda metà del sec. XIII. La famiglia, che, secondo il Formentini, sarebbe appartenuta ad un gruppo di burgenses superiores, e cioè con privilegi civici particolari, e si sarebbe trasferita da Luni a Sarzana nel sec. XII, e che forse, secondo il Ferrari, potrebbe essere ricollegata con la feudalità minore della Lunigiana, si diramò ben presto largamente. Dei cinque figli di Bonaparte, Guido diede origine al ramo di S. Miniato al Tedesco; Giovanni continuò il ramo di Sarzana, da cui derivarono i Buonaparte di Aiaccio.
Bibl.: G. Sforza, Gli antenati di Napoleone I in Lunigiana, in Miscellanea di storia italiana, XLVIII (Torino 1915); U. Formentini, La "nobiltà" di Napoleone, in Archivio storico di Corsica, 1928; P. Ferrari, Un ramo dei Buonaparte a Pontremoli, in La Giovane montagna (Parma), 1° settembre 1937.