blogger
<blòġë> (it. <blòġġer>) s. ingl., usato in it. al masch. e al femm. – 1. L’autore di un blog, ossia la persona che mantiene e aggiorna un (v.). Con la crescita della (v.), nell'ultimo decennio questa tipologia di scrittore ha goduto di un periodo di grande fortuna, tanto da essere considerata significativamente innovativa dal punto di vista della comunicazione e dei rapporti sociali. La semplicità con cui un b. può operare nella sua funzione è stato uno dei fattori che hanno portato alla diffusione a macchia d'olio della pratica del (v.). I b. riportano sul loro sito contenuti personali, informativi, discutono temi specifici e di attualità, oppure espongono la propria attività commerciale o imprenditoriale. Gli articoli scritti da un b. sono pubblicati cronologicamente in senso inverso, quindi l'ultimo articolo inserito è visualizzato per primo, di solito corredato di data e ora della pubblicazione, a disposizione dei lettori, che possono a loro volta postare i loro commenti e osservazioni interagendo con l'autore. Con l’avvento e la rapida diffusione planetaria dei – Facebook e Twitter su tutti – numerosi b. hanno trasferito la loro attività su queste piattaforme, migliorando la facilità di accesso e di fruibilità da parte degli utenti, e molti le hanno semplicemente utilizzate come amplificatori dei loro blog moltiplicando conseguentemente il numero di followers (i fruitori abituali) e quindi la massa di informazioni scambiate. L'immediatezza e l'impatto della comunicazione veicolata ha fatto assumere ai b. una posizione sensibile soprattutto in ambito politico. Molti governi autoritari, come la Repubblica Popolare Cinese, hanno colto molto presto il potenziale destabilizzante dei b. indipendenti e di conseguenza hanno attuato politiche censorie nella blogosfera paragonabili a quelle verso la stampa, pur essendo richiesti per realizzare questo intento mezzi di limitazione molto più sofisticati. Durante la (v.) che ha scosso i paesi nordafricani e mediorentali a partire dal 2011, il ruolo dei b. nell’organizzare e diffondere i movimenti di rivolta è stato di primaria importanza, in particolare nel caso egiziano. Il caso delle rivolte arabe – soprattutto in Tunisia, in Egitto e poi in Siria - rappresenta senza dubbio un esempio nel quale il ruolo dei media, proprio grazie alla convinta attività dei b. indipendenti, si è evoluto radicalmente.