Taglietti, Giulio
Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 94 (2019), 2023
Nato a Brescia intorno al 1660, di nobili origini, (il cognome nelle varie attestazioni varia tra Taietti, Taygettus e Tagietti), fu ivi attivo – come si desume dal frontespizio della sua prima opera, le dieci Sonate da camera a tre per due violini e basso continuo, edite a Bologna, nel 1695 – in qualità di «Maestro di violino» presso il collegio dei nobili di S. Antonio (Bizzarini, 2002, p. 280), gestito dai padri gesuiti, importante centro propulsore della musica violinistica del primo Settecento negli anni a cavallo tra il XVII e XVIII sec. (Guerrini, 1934, p. 25; Valentini, 1894, p. 100). Morì nella città natale nel 1718: sono ignoti giorno e mese. Nella assoluta scarsità di riferimenti biografici, l’unico dato certo che emerge è la fortuna editoriale di cui le composizioni di Taglietti godettero nella prima metà del Settecento, specie in terra d’Olanda. In un catalogo dell’editore Pierre Mortier di Amsterdam, datato 1709, l’incidenza commerciale delle musiche di Giulio e del più giovane fratello Luigi, virtuoso di tromba marina, viene infatti definita seconda, preceduta unicamente dalle composizioni di Arcangelo Corelli (Lesure, 1956, p. 39), benché la fortuna editoriale delle sue composizioni risulta essere stata discreta anche a Venezia, come testimonia un catalogo del 1715 edito da Gioseppe [sic] Sala (Sartori, 1966, p. 115). Le prime raccolte di concerti, pubblicate alla fine del Seicento e costituenti rispettivamente l’opera II e IV, risentono del modello del concerto grosso di Giuseppe Torelli, ma con un progressivo emergere del violino solista rispetto agli altri strumenti (Torchi, 1899, p. 271; Farina, 1982, p. 120). Taglietti fu, inoltre, uno dei primi compositori ad articolare, con una certa regolarità, il concerto secondo la struttura, poi divenuta canonica, dei tre tempi. La specifica indicazione strumentale del basso continuo varia, comprendendo, a seconda delle esigenze, violino, violone, violoncello, cembalo oppure spinetta, mentre il tratto peculiare e caratterizzante la scrittura solistica del violino è un accentuato influsso dei modelli vocali coevi, come dimostra ad esempio il titolo dell’opera VI (Pensieri musicali a violino e violoncello col Basso Continuo a parte all’uso di Arie cantabili) (Mischiati, 1982, p. 170).
Opere
Sonate da camera a tre, due violini, violoncello o cembalo, Bologna, Carlo Maria Fagnani, 1695, opera I; Concerti e Sinfonie a tre, due violini, violone e violoncello, Venezia, Gioseppe Sala, 1696, opera II; Arie da suonare col violoncello e spinetta o violone al uso di Arie Cantabili le quali finnite [sic] si torna da Capo e si finisse [sic] al segno, Amsterdam, Mortier, s. d. opera III; Concerti a quattro con viola obbligata a beneplacito, Amsterdam, Roger, 1709, opera IV; Divertimento musicale di camera a Tre, due violini, violone o violoncello, Venezia, Gioseppe Sala, 1706, opera V; Pensieri musicali a violino e violoncello col Basso Continuo a parte all’uso di Arie cantabili, Venezia, Bortoli, 1707, opera VI; Concerti a cinque, quattro violini e viola, e Basso Continuo, Venezia, Gioseppe Sala, 1710, opera VIII; Concerti a quattro con suoi rinforzi, Bologna, Silvani, 1713, opera XI; Sonate a violino solo per Camera col suo Basso Continuo, Bologna, Silvani, 1715, opera XIII. Tra le opere disperse, tutte pubblicate a Venezia verosimilmente tra il 1710 e il 1714, si possono menzionare tre raccolte di Sonate per due violini, violone e Basso Continuo, di Arie da sonare per violino, violoncello, violone o Basso Continuo e di Pensieri da camera per due violini e Basso.
Fonti e Bibl.: A. Valentini, I musicisti bresciani e il Teatro Grande, Brescia 1894; L. Torchi, La musica strumentale in Italia nei secoli XVI, XVII e XVIII, in Rivista musicale italiana V (1898), pp. 281-320; Id., La musica strumentale in Italia nei secoli XVI, XVII e XVIII, ibid., VI (1899), pp. 255-288; P. Guerrini, Note d’archivio per la storia della musica a Brescia – Frammenti e documenti inediti, in Note d’Archivio per la storia della musica XI (1934), pp. 1-28; F. Lesure, Estienne Roger et Pierre Mortier, in Revue de musicologie XXXVIII (1956), pp. 35-48; C. Sartori, Un catalogo di Giuseppe Sala del 1715, in Fontis artis musicae IV (1963), pp. 112-116; E. Farina, Note sul musicista bresciano Giulio Taglietti e sulla sua opera XIII, in Commentari dell’Ateneo di Brescia, 1981, pp. 119-122; O. Mischiati, Bibliografia delle opere dei musicisti bresciani pubblicate a stampa dal 1497 al 1740, Brescia 1982, pp. 169-171; M. Bizzarini, Diffusione della sonata a tre nella Brescia di fine Seicento: il ruolo del Collegio de’ Nobili, Barocco Padano, Atti del IX convegno internazionale sulla musica sacra nei secoli XVII-XVIII, Brescia 1999, a cura di A. Colzani - A. Luppi - M. Padoan, Como 2002, pp. 277-309.