PRAYER, Mario
Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 85 (2024)
di Irene Malcangi
Nacque a Torino nel 1887 da una famiglia di artisti, figlio del fotografo d’arte Roberto e della nobile veneziana Giovanna Boccaccini, sorella dello scultore e pittore Giovanni Boccaccini. Il bisnonno paterno Carlo (Milano 1789 - Massa Carrara 1832) fu apprezzato pittore e insegnante di Immagine e ritratto presso l’Accademia di Carrara; amico fraterno di Francesco Hayez, tra le sue opere vanno annoverati il ritratto di Maria Beatrice d’Este (1819) e il disegno per l’acquaforte Antonio Canova ritratto il giorno della sua morte, 13 ottobre 1822. Il bisnonno materno, Luigi Tartagnini, fu maestro di musica presso le corti di Parma, Piacenza e Guastalla, e il nonno Oreste tenore presso il teatro ducale di Parma. Fratello maggiore di Guido, come lui Mario compì gli studi all’Accademia di belle arti di Venezia, dove conseguì un diploma in scultura, e successivamente si specializzò in Francia presso l’Accademia di Lione, realizzando le sue prime opere a Saint-Étienne, Marsiglia, Tolone, Nizza e Lione.
Trasferitosi nel 1915 a Bari, dove sposò la barese Giuseppina Marzano con la quale ebbe sette figli, chiese in seguito a Guido di raggiungerlo, stringendo con lui una solida collaborazione artistica e lavorando con lui in un solido rapporto fraterno. Nel 1919 realizzò un dipinto raffigurante la cripta della basilica di S. Nicola di Bari; non più esistente, l’opera rappresenta una importante testimonianza della cripta barocca della basilica prima degli interventi di restauro di ripristino al romanico. Nel 1921 lavorò a Toritto con Guido per la realizzazione di affreschi per la sala consiliare del Comune, e a partire da tale data gli furono commissionate numerose opere per edifici pubblici, privati e di culto. Ricoprì ruoli di prestigio nel clima culturale della città: presente nel 1921 nella commissione per l’assegnazione dei premi per il Veglionissimo della stampa presso il teatro comunale Piccinni di Bari, partecipò all’evento anche nelle edizioni del 1922 e del 1928.
In molti lavori fu coadiuvato da Guido, dal suo collaboratore Nicola Lanave, nipote dell’artista Antonio Lanave e, a partire dal 1923, dall’architetto romano Cesare Augusto Corradini, con cui un anno prima era stato direttore artistico dei lavori per la decorazione dell’Aula magna del Palazzo Ateneo di Bari. Nel 1922 tornò a lavorare a Toritto, dove realizzò il ciclo pittorico della chiesa di S. Giuseppe; risalgono allo stesso anno anche diversi disegni realizzati per la rivista «Le autunnali» di Ettore Caggiano per cui realizzò diversi disegni, e all’anno successivo due altorilievi sulla facciata di palazzo Danisi di Bari, L’amor coniugale e Il lavoro. Ancora a Toritto, nel 1924 eseguì con Guido la decorazione del teatro comunale, di cui oggi rimane qualche traccia, e realizzò i dipinti murali della decorazione dell’Aula magna del Palazzo Ateneo in vista dell’inaugurazione del primo anno accademico dell’Università di Bari (1925), opera maestosa da cui emerge anche l’influenza culturale di Adolfo De Carolis, attivo nel palazzo del Podestà a Bologna (1908) e nell’Aula magna nuova dell’Università di Pisa (1916). Nello stesso anno collaborò ancora per altre opere: una lapide commemorativa della marcia su Roma, affissa al palazzo della Prefettura di Bari, e il cofano ligneo per la celebrazione del XXIV maggio. Nel 1925, in occasione dell’organizzazione della celebrazione del 24 maggio, fu incaricato di elaborare un bozzetto «raffigurante il soldato nudo che balza fulgido dall’olocausto, per distribuire, in larghissimo numero, cartoline di ricordo e di incitamento» (Per la celebrazione del 24 maggio, «La gazzetta di Puglia», 20 maggio 1925, p. 4). Il 1925 fu anno di prestigiosi lavori a Bari: la decorazione del palazzo Ingami Scalvini (con Guido), il bassorilievo in stile liberty della tomba Diasparro nel cimitero monumentale di Bari, oltre che due dipinti realizzati oggi custoditi presso la Pinacoteca metropolitana di Bari (L’architettura antica, medievale e rinascimentale e Le tecniche costruttive preistoriche, antiche e rinascimentali).
Si citano qui di seguito, in ordine cronologico, alcuni lavori di sua mano, significativi nella molteplicità dei settori in cui operò: la Sala Giuseppina del Teatro Kursaal Santalucia e dell’annesso cinema-teatro; gli affreschi della sala riunione dell’asilo Manzari Buonvino a Bari (1927); la pergamena “miniata con cartello in cuoio sbalzato e astuccio in pelle” per le nozze del principe Amedeo di Savoia (1927). Tra le sue opere inedite occorre fare menzione del disegno della pergamena di laurea per l’Istituto di economia e commercio. A partire dal 1927, con rinnovo nel 1928, insieme allo scultore Giulio Cozzoli (che nel 1924 realizzò per l’Aula Magna del Palazzo Ateneo di Bari la statua in bronzo del re Vittorio Emanuele III) tennelezioni per il corso di Belle arti nelle sale del Circolo artistico, nonché del Palazzo Fizzarotti di Bari.
Nel 1928 Mario e Guido Prayer presentarono alcune opere alla mostra Raimondi allestita nel Circolo artistico di Bari: Alla fonte sotto il pergolato, Casette alla marina di Capri, Via del Vasto (Napoli), Casette a Maiori, Nella stalla (interno), Casette marinare. È documentata nello stesso anno la bottega d’arte dei fratelli Prayer a Bari in via Abate Gimma 73, oggi non più esistente, mentre rimontano al 1929 la realizzazione della struttura a esedra sul lungomare per la Fiera commerciale e industriale di Bari durante la festa di S. Nicola. Nel 1930 circa realizzò il disegno dell'urna di S. Giovanni da Matera eseguita dalla ditta Vincenzo Catello di Napoli per la cattedrale di Matera, partecipò alla Mostra regionale di pittura e scultura del sindacato pugliese delle Belle Arti con grandi tele decorative, e si occupò di vari altri lavori (decorazione dell’aula consiliare del comune di Bari; arco trionfale in piazza Umberto I a Bari, in collaborazione con Corradini; olio su tavola Il riposo dopo il lavoro nei campi; ciclo pittorico nella chiesa di S. Cecilia a Bari). Risalgono agli anni successivi i dipinti della cappella del Pio istituto Apicella per sordomuti a Molfetta (1931) e le decorazioni nel duomo di S. Lorenzo Martire a Massafra (1931) e nella chiesa dell’Immacolata a Bari (1933).
Nel 1935 si trasferì a Potenza, dove avviò importanti lavori, proseguendo per quanto possibile il lavoro con Guido a Bari. In quell’anno una paralisi lo costrinse a lavorare con la mano sinistra: tra le altre opere di quegli anni si citano qui: affreschi della cattedrale a Cassano Ionico (1934-36) e Potenza (1935); pitture dell’abside nella Chiesa della Trinità a Potenza (1935-36); opere nella Casa del Mutilato a Bari (non più esistenti) (1935-40); pannelli decorativi nel salone del dopolavoro della Casa del portuale a Bari (1937), nel Cinema Oriente a Bari (con il fratello Guido) (1940); ciclo di pitture murali nella Casa del Fascio a Taranto (1937); decorazione della sala di rappresentanza del palazzo della Prefettura a Bari (1932) e affresco nella sala consiliare del Palazzo della provincia a Brindisi (1942); Decorazioni nelle chiese: S. Giacomo a Ruvo di Puglia (1939), S. Michele Arcangelo a Foggia (1940-42); S. Tommaso Apostolo a Foggia (1942), basilica di S. Maria della Coltura a Parabita (1942), santuario del Ss. Crocifisso a Galatone (1942-44); pala d’altare La Visitazione della Vergine Maria a S. Elisabetta nella chiesa di S. Maria degli Angeli in Bari vecchia (1947). A partire dal 1946 diede inizio alla grande decorazione pittorica della chiesa parrocchiale dell’Immacolata e S. Giovanni Berchmas a Roma, conclusa nel 1954 e inaugurata nel luglio 1954. Di recente attribuzione a Prayer è la decorazione del soffitto nel palazzo Balestrazzi a Bari, priva di datazione.
Artista eclettico, in grado di rappresentare l’identità storica della sua epoca, Mario Prayer morì a Roma il 26 gennaio 1959.
Fonti e Bibliografia: M. Cristallo, Il Palazzo della Prefettura di Bari, Bari 1994, pp. 34-35; E. Troccoli, Gli affreschi di Prayer nella Cattedrale di Potenza, «Basilicata Regione Notizie», 2002, 101, 27, pp. 69-72; L. Semerari, Gli affreschi di Mario Prayer per il comune di Bari, Palo del Colle 2004, pp. 12-93; M. Pasculli Ferrara, La storia del Palazzo Ateneo dalla posa della prima pietra (1868) all’inaugurazione dell’Università di Bari (1925), in S. Barbuti, C. Calò Carducci, M. Pasculli Ferrara, Bari e il suo Ateneo 1866-1935, Bari 2005, pp. 7-40; L. Semerari, Catalogo delle opere di arte contemporanea dell’Università degli Studi di Bari, Bari 2005, p. 226; M. Pasculli Ferrara, Il Palazzo e i suoi “giardini storici”, in Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Gli Edifici Storici, Milano-Bari 2013, pp. 6-39; C. Cipriani, L’ecclettismo pittorico di Mario Prayer. I dipinti murali della chiesa di San Giacomo al Corso a Ruvo di Puglia, in C. Bucci (a cura di), Studi Rubastini. I luoghi, la storia, l’arte, l’architettura di Ruvo di Puglia, Ruvo di Puglia 2014, pp. 233-259; A. Golia, I Caduti di Ostuni e il monumento a loro dedicato, in D. Donofrio Del Vecchio, G. Poli (a cura di), L’Italia, la Puglia e la grande Guerra, Atti del convegno nazionale di studi per il centenario della Prima guerra mondiale (Bari 3-4-5 giugno 2015), Fasano 2015, p. 679; I. Di Liddo, Bari: dalla Scuola di Disegno (1870) all’Accademia di Belle Arti (1970), in G. Chielli (a cura di), Verso il Museo. Per una collezione di Arte Contemporanea dell’Accademia di Belle Arti di Bari, Roma 2015, pp. 28-59; T.A. Galiani, I monumenti ai Caduti della Terra di Bari: dal lutto alla retorica, in D. Donofrio Del Vecchio, G. Poli (a cura di), L’Italia, la Puglia e la Grande Guerra, Fasano 2016, p. 603; S. De Bartolo, Le chiese di Bari tra ‘800 e ‘900, Bari 2021, pp. 279-282; I. Malcangi, F. De Martino, ‘Guida’ ai dipinti murali di Mario e Guido Prayer (1924) nell’Aula Magna del Palazzo Ateneo di Bari. Un’Aula Magna da mito, Fasano 2022, pp. 1-752; M. Donvito, I. Malcangi, E. Mastropasqua, Le chiese di Gioia del Colle. I dipinti e gli affreschi dal XVI al XX secolo, Fasano 2023.