BINGEN (A. T., 53-54-55)
Città dell'Assia, situata in località assai pittoresca in un angolo formato dal Reno con il Nahe suo affluente di sinistra, a m. 77 s. m., presso il luogo dove il fiume entra nello Schiefergebirge. Posto fra Magonza e Coblenza, il luogo ebbe importanza anche al tempo dei Romani, sia come fortilizio, sia come punto d'incrocio delle vie di Treviri e di Colonia. La disposizione delle strade urbane di Bingen, nella parte meno recente, conserva ancora tracce della colonizzazione romana. Anche nel Medioevo Bingen è ricordata di frequente essendo posta in un luogo assai delicato del corso del Reno, la stretta di Bingen (Binger Loch), dove il fiume forma delle rapide (regolate nel 1874), presso alcune scogliere quarzifere. Anche oggidi un'apposita torre (Mäuseturm) segnala ai piroscafi il percorso da seguire.
La costruzione più notevole di Bingen è il Castello (Burg Klopp; m. 128 s. m.), eretto sul luogo di una costruzione romana, distrutto nel 1689 dai Francesi e ricostruito nel 1854. È adibito ad uffici e contiene un museo d'antichità. La chiesa capitolare, la cui nave fu costruita al principio del sec. XV, e a cui fu aggiunto, un secolo dopo, un atrio a due navate, contiene una cripta che risale all'epoca carolingia, circa all'800. Presso la confluenza del Nahe è stata eretta nel 1912-13 una costruzione (Festhalle), destinata alle feste pubbliche.
L'attività economica di Bingen si concentra nella coltura della vite e nel commercio del vino; copiose le qualità rinomate (Scharlachberger, Eisler, Rosengartner, Kempter Berg, Schlossberger). Il porto fluviale, di recente costruzione, ha discreta importanza. Nel giugno 1925 la città aveva 10.186 abitanti, la maggior parte cattolici. Alle spalle di Bingen s'innalza il monte di San Rocco (Rochusberg), con una cappella (ricostruita modernamente in stile gotico) eretta per voto fatto durante la pestilenza del 1666. Caratteristica la processione popolare della domenica successiva al 15 agosto, descritta anche da Goethe. Di fronte, sulla destra del Reno, vi è il Niederwald con il Monumento nazionale (1883; opera dello scultore Schillings). Tre ponti uniscono poi Bingen a Bingerbrück, sulla sinistra del Nahe, borgo industriale che conta 3150 abitanti.
Storia. - Fondata da Druso nel 13 a. C. per difesa del confine, Vincum (o Bingium) fu più tardi città del regno franco e infine città dipendente immediatamente dall'impero. Dal 1254 fece parte della Confederazione delle città renane; nel 1281 fu data all'arcivescovo di Magonza. A Heimbach presso Bingen, nel 1300, si unirono i tre principi ecclesiastfci elettori dell'impero e il conte palatino Rodolfo contro il re Alberto I. La città fu coinvolta nella guerra; il re prese Bingen per mezzo di macchine guerresche, descritte dai cronisti del tempo come meravigliose. La città, in posizione militarmente importante, fu assediata anche in seguito, dal conte palatino Filippo nel 1495, poi durante la guerra dei Trent'anni, nel 1639, nel 1640 e 1644. Fu incendiata dai Francesi nel 1689, diventò francese nel 1797 e fu annessa nel 1816 al granducato di Assia.
Il castello di Klopp vide nel 1105 il convegno tra Enrico IV e suo figlio Enrico V e diventò poi la prigione del vecchio imperatore. Il Mäuseturm sul Reno presso Bingen, che fu distrutto nel 1635 dagli Svedesi, per un curioso equivoco ha dato origine ad una leggenda in cui ha la parte principale l'arcivescovo Attone di Magonza (v.).
Bibl.: Como, Alt-Bingen, voll. 2, 1924-26.