BIEL-BIENNE
Museo Schwab. - Nel 1865 Friedrich Schwab, morto sessantaseienne nel 1869, donò alla sua città natale Biel la sua ricca collezione archeologica e lasciò per testamento una rendita notevole per gli scopi del museo.
Nel 1873 il museo potè essere aperto in un edificio costruito appositamente. Lo Schwab, che per decennali ricerche si era fatto il nome di pioniere degli studi preistorici della Svizzera occidentale, fu il primo che identificò le stazioni su palafitte dei laghi di Biel, Murten e Neuenburg, fissandone la posizione e i contorni nelle sue carte archeologiche.
Nelle sue numerose lettere a Ferdinand Reller, presidente della Società Antiquaria di Zurigo, Schwab ha comunicato tutte le sue osservazioni e ha fissato disegnativamente i trovamenti. Questa documentazione significativa per il primo periodo delle ricerche sulle palafitte si trova nell'archivio dello Schweitzerisches Landesmuseum di Zurigo.
Lo Schwab con i suoi assistenti intraprese anche l'esplorazione di numerosi insediamenti alle foci nei laghi dei cantoni di Aargau, di Lucerna e nel Bodensee. Particolari meriti ebbe lo Schwab con la scoperta nel 1857 della stazione dell'Età del Ferro, di La Tène all'estremità occidentale del Neuenburgersee. I numerosi ritrovamenti fatti dallo Schwab a La Tène, consistevano in spade, foderi di spade, spiedi, lance, falci, fibule e vasi da cucina, che furono presentati nella Esposizione internazionale di Parigi nel 1867.
Le prime relazioni sulle palafitte iniziate nel 1854 dalla Società Antiquaria di Zurigo contengono nella massima parte comunicazioni dello Schwab, e in una comunicazione del 1860 il Keller dichiarò che la Collezione Schwab era la più ricca e la più istruttiva di tutte quelle di questo genere. Secondo la relazione del 1863 lo Schwab possedeva più di tre quarti di tutti i bronzi trovati in Svizzera.
L'importanza che il museo già da prima rivestì è attestata dalla lista dei visitatori nella quale sono i nomi dei maggiori preistorici fra i quali Rossi, Strobel, Brucelius, Montelius, Lundenberger e Söderborg, Virchow, Lindensclunidt, Cartaillac, Boucher de Perthes e de Reffye, Hegedüs, Francks.
Attraverso gli scavi della stazione gallo-romana di Petinesca, che era un nodo stradale, durante gli anni 1898-1904, e 1937-39 fu possibile chiarire molte singole questioni che sono collegate con questa stazione preistorica nello Jenseberg a S di Biel, sebbene bisognerà attendere scavi futuri per chiarire ancora una serie di problemi insoluti. Gli scavi 1937-39 portarono alla scoperta di un recinto templare gallo-romano. I trovamenti così importanti di Petinesca hanno nel museo una sala speciale, nella quale accanto ai materiali celtici e romani da Petinesca sono esposte anche le monete romane che furono rinvenute nel 1946 nella fonte alla periferia di Biel.
Negli anni 1945-47 il museo fu ampliato e in relazione alla riorganizzazione fu riservato alla preistoria e alla protostoria.
Bibl.: S. Albert, Das Museum Schwab, 1887; A. Bähler, Führer durch die prähist. Sammlung des Museums Schwab, 1917; Dr. Lanz-Bloesch, Bericht über die Ausgrabungen der kelto-helvetischen und römischen Ruinen am Jensberg bei Biel von 1898-1904, in Anzeiger für Schweiz. Altertumskunde, 1906; Th. Ischer, Die Pfahlbauten des Bielersees, 1928; O. Tschumi, Grabungsberichte über Petinesca, in Die Urschweiz, 1937-1939; W. Bourquin, Das Museum Schwab in Biel, in Bieler Jahrbuch, 1934; id., Die urgeschichtlichen Museen der Schweiz und die Sammlung Schwab in Biel, 1943; id., Oberst Friedrich Schwab und die schweizerische Pfahlbauforschung. Bielerseebuch, 1954; W. Roth, Petinesca, 1965.