BITTI, Bernardo (Aloisio Bernardo Giovanni Democrito)
Figlio di Paolo e di una Cornelia, nacque a Camerino nel 1548. Studiò pittura a Roma e nel 1568 entrò nella Compagnia di Gesù. Quando i gesuiti, da poco stabilitisi nel Perù, chiesero a Roma un pittore che mettesse la sua arte al servizio dell'apostolato, fu inviato il B.: dopo un soggiorno a Siviglia, dal 1573, egli si imbarcò a Sanlúcar de Barrameda (dove lasciò anche alcune pitture), giungendo a Lima nel 1575.
Subito fu messo all'opera nella chiesa di S. Pietro, la principale dei gesuiti, dove sono tuttora conservate varie tele: Incoronazione della Vergine,Nostra Signora della O,La Vergine della candela. Dopo aver trascorso alcuni anni a Lima, fu inviato nelle varie missioni del Perù. Dai documenti risulta a Juli (sulle sponde del lago Titicaca) durante una spedizione di due mesi nel 1584: lasciò varie pitture nelle quattro chiese della Compagnia, tra le quali l'Assunzione, nella chiesa omonima (dove sono conservati anche un S. Giovanni Battista e la Vergine della pera),Il Battesimo di Gesù e S. Margherita in S. Giovanni,La Crocefissione nella chiesa di S. Croce e una serie di Apostoli e un Cristo trionfante in S. Pietro.
Nel 1585 il B. si trasferì a Cuzco, l'antica capitale degli Incas, dove pure esisteva un'importante chiesa della Compagnia di Gesù: qui dipinse un gran paliotto composto da ventisette tavole, con storie della Vita di Cristo, oltre ad altri quadri per le diverse cappelle della chiesa. La maggior parte di queste opere è perduta. Sempre a Cuzco si trovano altri quadri: Immacolata Concezione e Incoronazione della Vergine nella chiesa della Mercede,La Vergine con l'uccellino nella cattedrale.
Da Cuzco il B. passò nell'Audiencia de Charcas (l'attuale Bolivia): si fermò a La Paz, a Potosí - dov'era il famoso mercato dell'argento - e a Chuquisaca, capitale della Audiencia (soggiornando anche per breve tempo a Lima), dove lasciò il meglio della sua pittura. Nella chiesa della Compagnia (oggi S. Michele), dipinse un paliotto con storie della Vita di Cristo, per il quale il capitolo della cattedrale offrì la somma di 35 ducati: ne rimangono otto riquadri. In quel periodo gli furono richiesti da San Lorenzo e da Santa Cruz, due paesi situati nelle pianure della Bolivia, due quadri oggi spariti: S. Lorenzo e S. Michele. Nel 1597, nuovamente a Cuzco, lavorò instancabilmente, lasciando altre otto grandi tele per le pareti della cappella maggiore della Compagnia. Verso il 1600 tornò a Lima dove dipinse per S. Pietro e la chiesa del "Cercado". A quest'epoca risalgono due tele monumentali con S. Ignazio e S. Francesco Saverio. Poco dopo si recò a Arequipa nella valle peruviana, ove rimangono una Resurrezione e due Vergini della candela. Nel 1605 era a Huamanga (oggi Ayacucho), nella cui chiesa della Compagnia - fondata da poco - lasciò due tele.
Il B. morì a Lima nel 1610, lasciando un ricordo di bontà e perfezione di vita spirituale.
La sua arte, influenzata dai maestri della scuola romana degli anni 1560-1580, e forse, che dallo spagnolo Luis de Morales, non si solleva al di sopra di un manierismo d'imitazione, ma assume un certo rilievo per gli influssi da essa esercitati sul successivo sviluppo della pittura ispano-americana. Lasciò discepoli e continuatori, specie tra i gesuiti.
Bibl.: M. S. Soria,La pintura sudamericana del siglo XVI, Buenos Aires 1956, pp. 45-78; J. de Mesa-T. Gisbert,Holguín y la pintura altoperuana del Virreinato, La Paz 1956, pp. 12-25; id., B. B., La Paz 1961; Id.,Historia de la Pintura Cuzqueña, Buenos Aires 1962, pp. 43-50; Id., B. B., un manierista italiano in Perù, in Il Vasari, 1963, nn. 66, 67-68, pp. 23-29, 84-88; R. Vargas Ugarte,Los jesuitas del Perú y el arte Lima 1963, pp. 17-19.