berlusconofilo
agg. (iron.) Che segue con partecipazione le vicende di Silvio Berlusconi.
• Premierato forte, federalismo fiscale, meno Stato più società, riduzione di spese e tasse: ecco come costruire il futuro del centrodestra popolare, contro i tecnocrati di sinistra e i cortigiani meramente «berlusconofili». (Raffaele Iannuzzi, Tempo, 16 novembre 2010, p. 15, Lettere & Commenti) • Com’era suggestivo, l’argomentare di Giuliano Ferrara a «Qui Radio Londra» di giovedì 26 gennaio. Sempre misurato, sobrio, montiano nei toni (dopo il periodo «mutande libertine» e quello «boccacce a Sarkò» è il suo registro per l’attuale stagione politica), ma vivaddio (nell’accezione per atei devoti) ‒ berlusconiano, meglio, berlusconòfilo nei concetti. (Enzo Costa, Unità, 28 gennaio 2012, p. 25, ComUnità) • Nel coro berlusconofilo «Il Corriere», 24 luglio, pronosticava sciagura se il governo cadesse, e lancia metafore nautiche (3 agosto): l’Italia «veliero alla deriva»; infuria «la guerra civile dei vent’anni»; l’«union sacrée», invece, naviga sicura, galeone inaffondabile. (Franco Cordero, Repubblica, 22 agosto 2013, p. 26, Commenti).
- Composto dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del confisso -filo.
- Già attestato nel Corriere della sera del 6 luglio 1999, p. 4, In primo piano (Giovanni Sartori).