BERKELEY (A. T., 47-48)
Città del Gloucestershire, in Inghilterra, situata su un'altura presso la Severn, in quella parte della valle detta Valle di Berkeley, su una diramazione della linea ferroviaria interna. Nel 1921 aveva 6188 ab. Possiede una scuola classica, ma è soprattutto notevole per aver dato i natali a Edward Jenner (1749-1823), l'illustre inventore della vaccinazione, che quivi è sepolto. I dintorni sono noti per i loro caseifici, che producono il rinomato formaggio detto Louble Gloucester. La città una volta aveva grandi stabilimenti per la confezione dei vestiarî, ma già nel sec. XVI tale industria aveva cominciato a declinare; ora, oltre quello del formaggio, ha un discreto traffico di carbone, legname e malto.
Il castello che s'innalza sulla vetta d'una collina a SE. della città, è uno dei più celebri che possegga l'Inghilterra e ha dato il nome alla nobile famiglia di Berkeley. Fu edificato in origine da Roberto Fitz Hardinge nel sec. XII. Di forma circolare, ha una poderosa entrata (sec. XIV). Il torrione con le prigioni sotterranee è un saggio singolare dell'architettura militare romanica. Il castello contiene ritratti di famiglia del Lely, del Reynolds, del Gainsborough e del Hoppner.
La famiglia di Berkeley. - L'antica famiglia inglese di Berkeley, tenne il castello omonimo (v. sopra) per settecento anni. Il capostipite è Roberto Fitz Hardinge, d'origine sassone, che morì nel 1170 dopo aver accumulata una grande fortuna ed essersi imparentato con un altro ramo della famiglia. Il nipote di Roberto si unì al partito baronale contro re Giovanni, che gli tolse il castello avito, poi ripreso dal fratello Tommaso (1220). Il nipote di lui, Tommaso ottenne il diritto di sedere nel parlamento, nel 1295, ed è considerato come il primo barone. Combatté al seguito di Simone di Montfort a Evesham; sotto Edoardo I fu inviato con un'ambasceria a Roma; cadde prigioniero degli Scozzesi a Bannockburn (1314). Il nipote di lui, Tommaso (morto nel 1361), riebbe i possessi che il padre suo, Maurizio, aveva perduti come ribelle; su di lui cadde, ma ingiustamente, il sospetto di regicidio, perché il re Edoardo II, deposto e portato al castello di Berkeley, vi fu trovato assassinato, durante l'assenza di Tommaso. Il nipote di lui, Tommaso, non lasciò eredi maschi, onde sorsero, alla sua morte, nel 1417, delle liti, che durarono poi tra gli eredi per due generazioni, tra la figlia, contessa di Warwick, e il nipote, lord Giacomo di Berkeley. Il parlamento dette ragione a quest'ultimo e con lui s'inizia la linea vivente dei baroni di B. Suo figlio Guglielmo, vero collezionista di titoli nobiliari, fu creato visconte nel 1481, conte di Nottingham nel 1483, e conte maresciallo e marchese di B. da Enrico VII. In cambio egli fece molte cessioni alla corona, che culminarono con la consegna dello stesso castello, il quale fu occupato nel 1491, dopo la sua morte, da Enrico VII. Maurizio, fratello di Guglielmo, tenne il castello non come proprietario, ma in nome del re, in qualità di connestabile; ma alla morte di Edoardo VI il diritto di proprietà tornò ai B. Conseguenza di questi trapassi fu che sorsero dei forti dubbî sul diritto di sedere in parlamento reclamato dall'ultimo barone B. Per soddisfare Giorgio lord B., che chiedeva un grado più elevato nel parlamento, Carlo II creò il nuovo titolo di conte di B. (1679), memore che il B. era stato uno dei commissarî incaricati d'invitare il re a ritornare in Inghilterra nel 1660. Nel 1680, Giorgio divenne governatore della Compagnia del Levante. Dopo la fuga di Giacomo II, nel 1688, fu membro del governo provvisorio autocostituitosi. Il nipote Giacomo, terzo conte, entrò nella marina da guerra; fu nel Mediterraneo con sir Giorgio Rooke nel 1704, e poi di nuovo con sir Clowdishley Shovell nel 1706-7, prendendo parte all'assedio di Tolone, e sfuggendo poi per miracolo al triste destino di Shovell. Nel 1717 divenne primo lord commissario dell'ammiragliato.
Altri membri importanti della famiglia nel sec. XVII appartennero ad un ramo laterale, staccatosi dalla linea primogenita nel sec. XIV. Così sir Carlo B. che fu tesoriere alla corte di Carlo II, e il suo secondo figlio, Guglielmo, vice-ammiraglio, ucciso nel 1666, nipote di quell'altro Guglielmo, che fu governatore della Virginia, morto nel 1677. Fu attivissimo contro gl'Indiani, e amministratore ottimo, ma di carattere aspro ed intollerante. Un fratello di sir Carlo, Giovanni, primo lord B. di Stratton, fu ambasciatore in Svezia nel 1636-7, combatté per Carlo I, e nel 1670, come lord-luogotenente d'Irlanda, mostrò la sua parzialità verso i cattolici. Federico Augusto, quinto conte, sposò la figlia di un negoziante nel 1796. Per legittimare i due figli nati avanti il matrimonio, sostenne l'esistenza di un precedente matrimonio, che asseriva avvenuto nel 1785, ma che non fu potuto provare; onde ì due figli maggiori non poterono reclamare il titolo di conti, benché fossero stati creati, uno dopo l'altro, baroni Fitz Hardinge. Neanche il terzo figlio, benché fosse de jure conte di B., reclamò mai il diritto suo, e il titolo è passato ai discendenti del fratello di Federico Augusto.
Bibl.: J. Smyth, Lives of the Berkeleys, pubbl. da sir J. Maclean (edizione privata), 1883-1885.