BERARDO (Bernardo) da Padula
Magister e consanguineus del cardinale Rinaldo di Ostia, più tardi papa col nome di Alessandro IV, B. nacque a Padula nel Salernitano probabilmente nella prima metà del sec. XIII. Le prime notizie risalgono al 1252, quando, il 23 maggio, fu. nominato da Innocenzo IV vescovo di Forcona, antica città vescovile abruzzese, ormai quasi dei tutto abbandonata dai suoi abitanti.
L'importanza sempre più crescente della vicina città dell'Aquila, recentemente fondata, alla quale affluiva non solo la popolazione di Forcona ma anche quella di Amiterno e di tutta la campagna circostante, indusse il nuovo papa Alessandro IV a trasferirvi l'antica sede vescovile di Forcona. La stessa posizione geografica della città, sita al confine del Regno di Sicilia, dilaniato in quegli anni dalle lotte per la successione al trono di Federico II, dovette influire non poco sulla decisione del papa.
È possibile avanzare l'ipotesi che i primi progetti di un trasferimento della sede vescovile da Forcona all'Aquila siano stati fatti già all'inizio del 1256; in quest'anno infatti scoppiarono, tra il clero aquilano ed il vescovo di Forcona, gravi dissensi e contrasti tanto violenti, che B. si vide costretto, nell'estate, a chiedere l'intervento dello stesso pontefice contro il ribelle clero dell'Aquila. Quali siano state le cause di tali contrasti, non sappiamo; ma non è difficile intuire il più che legittimo timore del clero aquilano, minacciato nei suoi diritti e nei suoi privilegi dal progetto di trasferimento della sede vescovile all'Aquila. Tale supposizione viene del resto confermata dalla circostanza che B., appena prese possesso della nuova sede, riconobbe con pubblico istrumento del 21 genn. 1257, i diritti giurisdizionali di alcune delle più importanti parrocchie aquilane.
Il 23 dic. 1256 papa Alessandro IV ordinò a B. di trasferirsi definitivamente con il suo capitolo nell'Aquila e di intitolarsi d'ora in avanti non più vescovo di Forcona ma dell'Aquila. Il 20 febbr. 1257 elevò infine la città, con una solenne bolla indirizzata al Comune dell'Aquila, a sede vescovile, istituendo come cattedrale la chiesa dei S S. Massimo e Giorgio.
Nella lotta tra il pontefice e Manfredi, la città dell'Aquila rimase risolutamente dalla parte di Alessandro IV, anche dopo che Manfredi l'ebbe distrutta nel 1259, è su tale atteggiamento degli Aquilani probabilmente pesò l'influenza di B., legato al papa anche da vincoli di parentela.
Dell'attività pastorale di B. dopo il trasferimento nella nuova sede dell'Aquila, non si hanno notizie particolari. Si sa solo che si adoperò attivamente per recuperare alla sua Chiesa i possessi usurpati e per rinsaldare i poteri vescovili nella città e in tutta la diocesi.
B. morì nel 1264 all'Aquila, ma fu sepolto, per suo esplicito desiderio, nell'antica cattedrale di Forcona.
Fonti e Bibl.:Epistolae saeculi XIII e regestis pontificum Romanorum selectae per G. H. Pertz, a cura di C. Rodenberg, III, in Monumenta Germaniae historica, Berolini 1894, pp. 123, 397, 413; Les registres d'Alexandre IV, a cura di C. Bourel de la Roncière, J. de Loye, A. Coulon, Paris 1902-1959, nn. 1453, 1603, 1764; Regesta pontificum romanorum, a cura di A. Potthast, II, Graz 1957, nn. 16631, 16632, 16740; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra..., I, Venetiis 1717, coll. 379-381; A. Signorini, La diocesi di Aquila…, Aquila 1868, I, pp. 132 s., 162, 186, 188-194; II, pp. 6-9; F. Tenckhoff, Papst Alexander IV., Paderborn 1907, p. 21; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 98; G. Equizi, Storia di Aquila…,Torino s.d. [ma 19-57], p. 25.