BENEDETTO
Non sono noti né il luogo né la data di nascita di questo vescovo di Montefeltro, ma probabilmente era originario del Regno di Napoli; era abbate benedettino del Monte di Cesena, quando l'11 febbr. 1390 Bonifacio IX lo nominò vescovo di Montefeltro. Contemporaneamente lo stesso papa gli confermò la carica di tesoriere pontificio nelle province di Romagna e di Massa Trabaria, carica che conservò fino a dopo la morte di Bonifacio IX.
B., che era dotato di considerevoli capacità militari, si acquistò grandi meriti nelle lotte per la riconquista delle terre dello Stato della Chiesa che erano passate quasi interamente all'obbedienza dell'antipapa Clemente VII. Infatti, già il 1° marzo 1390 appare investito delle funzioni di vicario delle province dei Patrimonio di S. Pietro, della Romagna e di Massa Trabaria, senza che si abbiano però altre notizie di questa sua attività, la quale, del resto, dovette durare solo poco tempo. Il 22 novembre dello stesso anno, infatti, B. fu nominato rettore del ducato di Spoleto e in tale veste comandò le operazioni militari per la riconquista della città di Spoleto, la cui rocca si arrese solo nell'aprile del 1391. Tra la fine del 1393 e la primavera del 1394, con la qualifica di vicerettore, sostituì Andrea Tomacelli, fratello del papa e rettore della Marca d'Ancona, il quale era caduto nelle mani di Gentile da Camerino; quindi, per una seconda volta, dal settembre del 1396 fino al gennaio del 1397, ricoprì la carica di rettore del Patrimonio di S. Pietro come successore di Giovanello Tomacelli. Con una rapida ed efficace campagna militare B. riuscì a scacciare dalla sua provincia gli ultimi mercenari brettoni al servizio dell'antipapa e poté ricevere, l'11 nov. 1396, il giuramento di sottomissione del Comune di Montefiascone, ultima roccaforte avignonese nel Patrimonio, che con questo atto tornò definitivamente all'obbedienza di Bonifacio IX.
Sempre per incarico del papa, B. si adoperò nel 1398 per riportare la pace in San Marino, dilaniata dalle lotte interne; quindi, il 9 nov. 1402, Bonifacio IX gli affidava il compito di costringere, con pene spirituali e temporali, i Malatesta (vicari pontifici a Rimini, ma riluttanti agli ordini del papa) ad adempiere ai loro obblighi militari con mille lance al servizio della Sede apostolica.
Sotto il successore di Bonifacio IX, Innocenzo VII, B. fu per una terza volta rettore del Patrimonio, ma il silenzio delle fonti non consente di accertare come assolvesse a questo incarico nuovamente affidatogli. Meglio conosciuta, invece, è l'azione che B. svolse nel 1407 in qualità di rettore della Marca d'Ancona per conto di papa Gregorio XII, il quale era succeduto ad Innocenzo VII l'anno precedente. Incaricato dal papa di reprimere le numerose violenze e devastazioni che andavano compiendo le milizie di Ladislao re di Napoli, alle cui bandiere era passato un considerevole numero di Comuni marchigiani, B. assediò personalmente Montecosaro e cacciò da Iesi la fazione dei Simonetti ostile a Gregorio XII.
Riguardo all'attività pastorale di B. ci sono rimaste solo poche notizie: confermò nel 1391 agli agostiniani di Pennabilli, nella sua diocesi, una donazione fatta dal suo predecessore, concedendo loro con lo stesso atto altri possedimenti e privilegi; istituì, nel 1396, nello stesso castello di Pennabilli, la confraternita di S. Maria della Misericordia. Ma poco dopo sorsero gravi dissidi tra B. e gli abitanti del castello, dovuti, a quel che pare, all'istigazione dei Malatesta. che si erano impadroniti di gran parte dei possedimenti vescovili, cosicché Innocenzo VII sottrasse il castello alla giurisdizione dei vescovo di Montefeltro concedendolo ai Malatesta. Il 10 sett. 1408 B. confermò gli statuti del castello di Maciano, di cui era rettore. È questo l'ultimo suo atto di cui si abbia notizia. B. morì prima del 1413, anno in cui gli succedette, come vescovo di Montefeltro, Giovanni Saccario.
Fonti e Bibl.: Codex diplomaticus dominii temporalis S. Sedis. a cura di A. Theiner, III, Roma 1862, n. LXV, p. 122, n. CIV, p. 169, n. CV, p. 170; Frammenti degli Annali di Spoleto di Paruccio Zampolini dal 1305 al 1424, a cura di A. Sansi, in Documenti storici inediti in sussidio allo studio delle memorie umbre, Foligno 1879, pp. 129, 132; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, II, Venetiis 1717, col. 847; G. Marini. Saggio di Ragioni della città di Sanleo detta già Monteferetro contrapposto alla dissertazione De episcopato Feretrano, Pesaro 1758, pp. 16, 186-188; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, III, Venezia 1845, pp. 302-304; A. Sansi, Storia del Comune di Spoleto dal secolo XII al XVII, I, Foligno 1879. pp. 269, 271; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 247; M. Antonelli, Il Patrimonio nei primi anni dello Scisma, in Archivio della r. Soc. romana di storia Patria, LXI(1938), p. 184; L. Bartocetti, Serie dei vescovi delle diocesi marchigiane, in Studia picena, XV (1940), p. 104; A. Esch, Bonifaz IX. und der Kirchenstaat (di prossima pubblicazione), ad Indicem; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, col. 243.