BENEDETTO
Amministratore della diocesi di Lucca al tempo del vescovo Rodolfo (1112- 1118), B. ottenne, nel corso di una visita di Gelasio II a Pisa (2 sett-2 ott. 1118), la conferma delle prerogative del capitolo e della diocesi di Lucca. Morto Rodolfo il 1° dic. 1118, fu eletto suo successore e ricevette per ordine di Gelasio II la consacrazione episcopale dai vescovi di Arezzo, Pistoia e Chiusi il 16 febbr. 1119. Già nel primo anno del suo episcopato egli consacrò nella cattedrale una cappella al S. Volto; il 29 sett. 1122 consacrò la chiesa di S. Michele d'Escheto ed il 5 nov. 1123 la chiesa di S. Salvatore in Silice, come è testimoniato da due iscrizioni su pietra, la prima sull'architrave di una porta laterale, l'altra conservata nell'intemo della chiesa stessa. Tra il 23 aprile e il 12 maggio 1120 accolse a Lucca papa Callisto II e in questa occasione ottenne probabilmente il pallio per sé e i suoi successori, il cui uso era però limitato all'intemo della chiesa, per la celebrazione delle messe solenni neigiorni di Natale, s. Giovanni Evangelista, Epifania, giovedì santo, Pasqua, Ascensione, Pentecoste e altri giorni legati a festività locali o all'ordinazione di preti e diaconi e alla consacrazione di chiese della città di Lucca.
Dal marchese di Toscana Corrado, e non dall'imperatore Corrado III come risulta da un documento spurio, ottenne nel 1121 a favore della sua chiesa la "villa" di Basilica, con tutte le altre "ville" e giurisdizioni di quella medesima pievania. Il 4 apr. 1122 ottenne con un privilegio di papa Callisto II che nella diocesi di Lucca nessuna chiesa fosse eretta senza il permesso del vescovo; che i monaci non amministrassero l'unzione degli infermi e dei catecumeni e non imponessero penitenze pubbliche; che nelle chiese parrocchiali dei monasteri i sacramenti fossero amministrati da un cappellano sacerdote a cui veniva affidata dal vescovo direttamente la cura delle anime e la direzione della parrocchia; che nelle parrocchie sottoposte ai monaci nessun rettore potesse essere nominato senza il consenso del vescovo secondo la disposizione sinodale di Urbano II; che il papa stabilisse in perpetuo che in avvenire il vescovo, "iuxta Sanctorum Patrum constitutiones", venisse eletto dai canonici della chiesa con esclusione dei laici. Nel 1123 partecipò al concilio del Laterano in cui tra l'altro nel canone 16 venne sancita la soggezione dei monaci ai vescovi, e fu loro vietato di celebrare messe pubbliche solenni, visitare gli infermi e amministrare loro l'unzione.
Nel 1126 era di nuovo a Roma per partecipare a un concilio tenuto in Laterano, come ci è testimoniato da una lettera di Onorio II a Rogerio vescovo di Pisa, in cui il papa lo informa di averlo ripristinato, secondo il parere di arcivescovi, vescovi e abati convocati a Roma, tra cui B., nel primato della Corsica toltogli dal predecessore.
L'ultimo atto vescovile di B. è del 2 ag. 1127: secondo il necrologio del capitolo di Lucca (Lucca, Bibl. Capit., cod. 618, sec. XII) morì il 15 febbr. 1128; nel marzo dello stesso anno fu eletto il suo successore.
Fonti e Bibl.: U. Robert, Bullaire du pape Callixte II, Paris 1891, I, pp. 10 s., 170, 256 s.; II, pp. 26-28, 236 s., 322 s.; Ph. Jaffé-S. Loewenfeld, Regesta Pontif. Rom., II, Lipsiae 1888, nn. 6651, 6848, 7091, 7266; G. D. Mansi, Sacrorum concil. nova et amplissima collectio, XXI, Venetiis 1776 col. 345; P. Guidi-O. Parenti, Regesto del capitolo di Lucca, Roma 1910, nn. 763, 764, 779, 841; P. F. Kehr, Italia pontificia, III, Berlin 1908, p. 401, nn. 20-24, p. 419, nn. 29-31. p. 421, n. 38. p. 391, nn. 20-27; J. Pflugk-Harttung, Acta Pontif. Rom. inedita, Graz 1950, II, p. 222; Conciliorum oecumenicorum Decreta, Bologna 1962, pp. 169-170; Liber pontificalis, a cura di L. Duchesne, Paris 1802, II, p. 377; D. Bertini-D. Barsocchini, Memorie e documenti per servire all'istoria del Princ. lucchese, IV, 2, Lucca 1836, pp. 167 ss.; V, 1, ibid. 1844, pp. 420 ss.; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XV, Venezia 1859, pp. 518-521; H. Bresslau, Reise nach Italien, in Neues Archiv der Gesellschafk für ältere deutsche Geschichtskunde, III (1877), pp. 137-138; U. Robert, Histoire du pape Callixte II, Paris-Besançon 1891, p. 248; R. Davidsohn, Forschungen zur älteren Geschichte von Florenz, I. Berlin 1896, p. 178 n. 33; G. Schwartz, Die Besetzung der Bistümer Reichsitaliens, Leipzig und Berlin 1913, p. 214; P. Guidi, Compendio, di storia ecclesiastica lucchese, Lucca 1924, pp. 181-185; Dictionnaire d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, col. 219.