BATTERIOFAGO (dal gr. βακτήριον "batterio" e rad. ϕαγ mangiare")
F. d'Herelle direttore dell'istituto Pasteur di Alessandria ha dato il nome di Protobios bacteriophagus (sin. Bacteriophagum intestinale d'Herelle 1918), a un ipotetico invisibile essere vivente che sarebbe capace d'invadere e di distruggere determinati batterî. Questo autore rigetta l'ipotesi sostenuta da altri che nel fenomeno della batteriofagia si tratti d'un enzima (autolisina) elaborato dagli stessi batterî.
Il batteriofago avrebbe le dimensioni di una micella colloidale e il Preusnitz ritiene che il diametro del corpuscolo batteriofago, sia approssimativamente uguale a quello delle micelle di collargolo, ossia di 20 μμ circa. Il batteriofago comprenderebbe diverse razze dotate di virulenza variabile, capace di essere esaltata sperimentalmente. Ciascuna razza sarebbe virulenta per batterî d'una stessa specie o anche di specie differenti, talvolta tra loro molto dissimili, ma è possibile, secondo d'Herelle, di fare acquistare sperimentalmente a un dato batteriofago una virulenza per un batterio verso il quale si mostrava prima inattivo. L'inoculazione di sospensioni di batteriofago in animali che erano colpiti da infezioni di vario genere, avrebbe dimostrato una benefica influenza sull'andamento della malattia.
Bibl.: F. d'Herelle, Le bactériophage, Parigi 1921.