barzellette
Piccole storie per ridere
La barzelletta è una forma di comicità molto popolare, diffusa in tutto il mondo tra persone di ogni età e ceto sociale. Inventate da autori in genere anonimi e trasmesse soprattutto a voce, le barzellette sono storielle che mirano a farci ridere presentandoci, a sorpresa, situazioni o comportamenti che ci spiazzano in quanto assurdi e incongruenti, cioè contrari al buon senso e alla logica
Sotto forma di storielle, brevi dialoghi o indovinelli, le barzellette sembra che esistano da sempre, ma ricostruire la storia di questo genere comico è difficile a causa delle sue caratteristiche un po' speciali. Prima di tutto, le barzellette sono invenzioni anonime: difficilmente sappiamo dare un nome e un cognome al loro autore. Inoltre, cosa ancora più importante, non nascono come testi scritti, ma vengono raccontate e trasmesse a voce. In questo processo di trasmissione orale si trasformano in continuazione, si arricchiscono di nuove varianti rispecchiando simpatie e antipatie, modi di dire, comportamenti e tendenze che cambiano da paese a paese, da regione a regione, da gruppo a gruppo, persino da persona a persona.
Oggi molte barzellette si trovano raccolte in libri o diffuse in siti Internet specializzati. Ma una volta 'congelate' in forma scritta le barzellette sono meno divertenti, sia perché non sono più animate dall'interpretazione del narratore, sia perché il divertimento che ci procurano non è più un piacere condiviso: si ride di più, e meglio, in compagnia che da soli.
I generi e i temi delle barzellette sono pressoché infiniti: tutto e tutti possono dare spunto a una barzelletta. Spesso vengono messi in ridicolo i vizi e i difetti dell'uomo, o di una categoria particolare di uomini, oppure di personaggi realmente esistenti. Ma questa messa in ridicolo non è mai associata a un'intenzione di condanna morale: lo scopo principale delle barzellette e quello di far ridere. Ma come, e perché, ci riescono?
Il meccanismo della barzelletta è simile a quello di un poliziesco: anche in questo caso gli ingredienti fondamentali sono la suspense e il finale a sorpresa. Si inizia con una situazione apparentemente normale, in cui non c'è nulla di strano, e questo crea un senso di attesa (la suspense, appunto), che prepara un finale inaspettato. La conclusione delle barzellette ci sorprende e ci 'spiazza' perché ci mette di fronte a comportamenti, risposte o situazioni assurde, paradossali, cioè contrarie alla logica, al buon senso, al modo in cui funzionano normalmente le cose.
Una miniera inesauribile dei paradossi delle barzellette è costituita dai giochi di parole basati sui doppi sensi. L'effetto comico nasce dal fatto che di una parola o di un'espressione vengono immancabilmente scelti il significato o l'uso sbagliati, o meglio inappropriati alla situazione descritta, anziché quelli ovvi. Nell'esempio "Cosa si fa con due indiani che avanzano? Si mettono in frigo" viene scelto un significato del verbo avanzare del tutto incongruente con la situazione descritta. In quest'altro: "Un puzzle dice a un altro: oggi sto a pezzi", un'espressione viene usata in senso figurato anziché in senso letterale, come sarebbe ovvio dato il soggetto.
L'effetto spiazzante può essere creato anche da un comportamento contrario al buon senso. Pensiamo, per esempio, alla famosa barzelletta dei carabinieri e della lampadina: "Quanti carabinieri ci vogliono per avvitare una lampadina? Tre, uno che tiene la lampadina, e gli altri due che fanno girare il carabiniere". Nelle barzellette, un po' come a Carnevale, abbiamo una sospensione, temporanea e innocua, delle regole e della normalità, cioè una trasgressione che, come tutte le trasgressioni, ci dà un brivido di piacere e un senso di libertà. Nel mondo delle barzellette succedono le cose più strane e impensate: troviamo indiani in frigo e puzzle depressi, e avvitare una lampadina può diventare un'operazione complicatissima!