BORGOGELLI (de Burghisellis), Bartolomeo
Di nobile famiglia, originaria di Forlì e stabilitasi a Fano intorno al 1340 nacque alla fine del sec. XIV da Francesco e da Ghigiluzia Baglioni. Entrò molto giovane al servizio di Pandolfo III Malatesta, allora signore di Fano: nel 1414 gli venne affidata la castellania della rocca di Porta Pilara a Brescia, città che dal 1404 era sotto il dominio di Pandolfo. Incaricato il 17 marzo di un'ambasceria a Osimo, il 23 dello stesso mese era nominato castellano della rocca di Senigallia. Ancora ambasciatore alla Pergola il 6 ott. 1420, prese parte come capitano delle forze malatestiane alla difesa di Brescia attaccata dai Visconti. Alla vittoria di questi ultimi (1421), rientrò a Fano, ove nel 1431 lo troviamo "capitaneus super piscibus" e nel 1440 membro del Consiglio dei ventiquattro, di cui faceva parte anche il fratello Giovanni.
Non si hanno più notizie di lui fino al 1446, quando risulta imprigionato nella rocca di Pesaro, come ostaggio di Alessandro Sforza. Nel 1451 e nel 1452 fu eletto alla custodia di Fano per il quartiere di Porta Nova; il 14 ott. 1452, insieme con il fratello Giovanni e il cugino Giovanni Ferri, procedeva alla nomina della badessa del monastero di S. Giovanni Battista in Ripa di Forlì sul quale la famiglia godeva del giuspatronato.
Nel 1449 Sigismondo Malatesta rientrava in possesso di Senigallia e ne affidava la podesteria al B., che fu ancora podestà di Senigallia dal 2 ag. 1453 all'8 marzo 1454. Rientrato a Fano, Sigismondo Pandolfo lo premiava per l'attività svolta donandogli (27 maggio 1454) possedimenti nella contrada Rosciana e assegnandogli nel 1455 gli introiti di alcune multe.
Nel 1460 il Malatesta, temendo che Pio II riuscisse a mettere in atto la minaccia di privarlo di tutti i suoi feudi, cercò di rafforzare la propria posizione politica entrando nella lega antipapale che appoggiava gli Angioini di Napoli e, in previsione della guerra che si sarebbe estesa ai suoi domini, affidava al B. la difesa di Fano. Il B. veniva anche creato, con diploma del 26 febbr. 1460, priore perpetuo della città. Il 5 maggio 1463, di fronte al pericolo di un assedio di Fano da parte dell'esercito di Federico da Montefeltro, si recava a Rimini dal Malatesta per chiedere rinforzi. Non sembra ne abbia ottenuti: la città, sottoposta a un lungo assedio, si arrese il 24 settembre.
Si ignora quale fu la sorte del B. dopo la caduta di Fano in mano ai Montefeltro: di lui sappiamo soltanto, da un rogito, che era in vita il 9 sett. 1470. Aveva sposato Bartolomea di Tommaso Bartolomei, da cui ebbe quattro figli: Tommaso, Niccolò, Galeotto e Giovanni.
Fonti e Bibl.: Fano, Archivio Comunale, Attidel Consiglio, a. 1431, c. 56; a. 1445, c. 55; Ibid., Podestaria di Senigallia, IX, c.5; Ibid., CodiciMalatestiani, VII, c. 11;XIII, c. 126; LIV, c. 97; LVI, c. 78; Ibid., Registri decretorum, a. 1462, c. 104; Fano, Archivio notarile, Rogiti di PietroMichele da San Giorgio, a. 1452, c. 23; Rogiti diAntonio e Domenico da San Giorgio, a. 1454, c. 26; Rogiti di ser Francesco Damiani, a. 1470, prot. E; Fano, Bibl. Federiciana, ms. 68, Mem. intornoalla fam. Borgogelli, ff.45 ss.; A. Zonghi, Repertorio dell'antico archivio comunale di Fano, Fano 1888, p. 482; Liber offitiorum... domini Pandulfi deMalatestis in Marchia…, a cura di V. Bartoccetti, in Studia picena, I (1925), p. 30; P. M. Amiani, Memorie storiche della città di Fano, Fano 1751, il pp. 399, 428, 430; D. Olivi, Notizie stor. diSenigallia, Loreto 1845, p. 145; L. Mancini, Sinigaglia dai Malatesti ai Rovereschi, in Atti eMem. della R. Deput. di st. patria per le Marche, s. 4, III, (1926), 2, p. 205, n. 1; P. C. Borgogelli Ottaviani, I Malatesta a Brescia, in Studia picena, III (1927), p. 2; V. Spreti, Encicl. storico-nobiliare ital., II, p.139.