CERRUTI, Attilio
Nacque il 17 ott. 1878 da Adamo e Adelaide Catrano in un accampamento di lavoro, nelle campagne di Picerno, in Lucania, dove il padre, ingegnere delle strade ferrate, era impegnato. Compiute le scuole medie e superiori a Foggia, si laureò a 23 anni a Napoli con una tesi sull'organo di Bidder nei Bufonidi, ottenendo, nello stesso anno (1901), il diploma di chimica della scuola di magistero di Napoli.
Rimase quindi nell'università, assistente dei professori P. Della Valle e G. B. Grassi, alle cattedre di anatomia e fisiologia comparata fino a quando, il 15 giugno 1908, ottenne la libera docenza in queste discipline, presentando note originali di embriologia e parassitologia. Alla fine del 1909 il C. passò alla stazione zoologica di Napoli, in sostituzione di S. Lo Bianco, appassionato e intelligente pescatore giunto alla laurea ad honorem grazie ad una serie di apprezzatissime pubblicazioni e osservazioni nel campo della biologia marina. Dal 1910 fu membro della commissione consultiva per la pesca, del comitato talassografico per il Tirreno inferiore, e delle commissioni compartimentali di pesca, prima di Napoli e successivamente di Taranto.
Nel clima fervido di interesse e di lavoro della stazione zoologica, il C. si perfezionò in campo pratico oltre che nella ricerca pura. Notevoli doti di concretezza e di tenacia gli permisero, dal 1914, quando ebbe l'incarico di istituire un piccolo laboratorio di biologia marina in Taranto, di curarne lo sviluppo sino a ottenere, nel 1930, l'edificazione di un palazzo, vicino al Mar Piccolo ed al canale navigabile. Taranto ebbe così un laboratorio demaniale di biologia marina con compiti di controllo e incremento della molluschicoltura.
Un decisivo contributo dette il C. alla soluzione del problema dei Balanidi che, fissandosi sulla conchiglia dei mitili, danneggiavano gli allevamenti del lago di Varano. Incapaci di eliminare il flagello per la forte resistenza dei Cirripedi all'azione dell'aria cui venivano esposti, i mitilicultori si rivolsero al C., il quale consigliò di sfruttare la diversa resistenza dei due organismi simbionti alla variazione di salinità dell'acqua. Seguendo quelle indicazioni, la moria fu saziata in pochissimi giorni.
Sono di allora e del decennio successivo alla fondazione del laboratorio i più importanti studi del C., dedicati a una laboriosa indagine sulla natura fisica, chimica e biologica dei mari di Taranto - il Mar Piccolo, il Mar Grande e lo Ionio - e i dati ottenuti nella campagna triennale 1932-1934 formarono oggetto di una memoria che viene tuttora consultata come termine di paragone negli studi più recenti. Dal 1927 al 1930, a seguito di esperimenti di campagna per la molluschicoltura, settore controllato dall'ispettorato tecnico da lui diretto, per la produzione mitilicola, il C. ottenne otto medaglie d'oro, premi e targhe speciali di benemerenza. Si ricordano ancora gli esperimenti condotti fra il 1937 e il 1939, rivolti alla conoscenza del periodo di accrescimento della Pinna nobilis Lam, al termine dei quali il C. concluse che, nonostante il rapido accrescimento dell'animale, 18-24 mesi, l'allevamento per l'estrazione del bisso non era economicamente conveniente.
Di notevole utilità pratica furono gli studi del C. sul periodo di riproduzione sessuale dell'Ostreaedulis var. tarentina Issel, sulla biologia delle sue larve, nonché sulle cause, naturali e non naturali, che le distruggono.
Gli ultimi lavori importanti del periodo postbellico non si spingono oltre il '50; successivamente egli si dedicò a ricerche sulle lenti di microscopio e soprattutto all'insegnamento della zoologia nell'università di Bari. Nel '48 pubblicò alcune note su oceanografia e parassitologia applicate alla mitilicoltura; stabilita l'ubicazione delle sorgenti sottomarine dei mari di Taranto, localmente denominate "citri", sconsigliò di utilizzarle nell'irrigazione, data l'importante azione termo-alina regolatrice dell'ambiente da esse svolta, in particolare nel Mar Piccolo. Contemporaneamente si occupò anche della biologia dei Trematodi parassiti degli organi sessuali dei mitili; ne osservò le forme larvali e rilevando l'incertezza della loro collocazione sistematica - Gymnophallus margaritarum - propose l'istituzione di una specie nuova, la Cercaria dubia, alla quale attribuire quelle forme. Alcune applicazioni pratiche di ottica gli valsero una medaglia doro per la fotografia scientifica alla esposizione internazionale di Bruxelles e il riconoscimento della validità industriale di una sua applicazione in microfotografia. Fu inoltre membro della Commissione internazionale per lo studio del Mediterraneo.
Il C. morì a Taranto il 12 ag. 1956.
Opere: Contribuzione per lo studio dell'organo di Bidder nei Bufonidi, I, Di una speciale penetrazione di ovuli in ovuli adiacenti nel Bufo vulgaris Laur., in Atti d. R. Accad. d. scienze fisiche e matem. di Napoli, s. 2, XII (1903), 1, pp. 1-7; II, Presenza di spermi nell'organo, in Boll. della Soc. dei natur. in Napoli, XVII (1903), pp. 152-55; Sulle risoluzioni nucleolari nella vescicola germinativa degli oociti di alcuni vertebrati, in Anatomischer Anzeiger, XXVI (1905), pp. 613-22; Sopra due casi di anomalia dell'apparato riproduttore nel Bufo vulgaris Laur., ibid., XXX (1907), pp. 53-64; Sull'evoluzione dell'uovo ovarico nei Selacii, in Atti della R. Acc. d. scienze fis. e mat. di Napoli, s. 2, XIII (1908), 3, pp. 1-90; Ricerche sulla anatomia e sulla biologia del Microspio mecznikowianus Clprd., ibid., 12, pp. 1-34; Contribuzione per lo studio dell'organo di Bidder nei Bufonidi, III, Studio sulla struttura e sui vari stadi di evoluzioni degli ovuli, in Rend. d. R. Acc. d. scienze fis. e mat. di Napoli, XIV (1908), pp. 20-28; Oligognathus parasiticus n. sp. endoparassita dello Spio mecznikowianus Clprd., in Arch. zool. ital., IV (1909), pp. 197-209; Pesca dei molluschi a Napoli con rastrello tirato da arganello, in Atti d. Commiss. consultiva per la pesca, Roma, aprile 1912; Di un semplice metodo per lo studio del sistema circolatorio degli Anellidi, in Boll. d. Soc. d. natur. in Napoli, XXVI (1914), pp. 64-68; Contribuzioni del laboratorio di biologia marina di Taranto: Il laboratorio, in Riv. di biologia, III (1921), 3, pp. 379-90; Ulteriori notizie biologiche riguardanti specialmente il periodo di maturità sessuale degli animali del golfo di Napoli, in Pubblicazioni d. Staz. zool. di Napoli, III (1921), pp. 229-40; Il lago di Varano nei riguardi della mitilicoltura e della ostreicoltura, in Nuovi Annali d. agric., IV (1924), 4, pp. 595-610; Il Mar Piccolo e il Mar Grande di Taranto. Preliminari oceanografici, in Mem. del Provv. gen. d. Stato n. 303, Roma 1925; Sulle condizioni della mitilicoltura nel lago di Varano, in Boll. di pesca,pisc. e idrobiol., II (1926), 4, pp. 33-52; Sulle questioni sorte fra i pescatori di Gallipoli circa l'uso di sistemi ritenuti dannosi alla pesca nei cosiddetti "vati", ibid., 6, pp. 44-51; Omologazione delle voci dei mercati nazionali del pesce. Mercato di Taranto,ibid., 4, pp. 90-93; La molluschicoltura a Taranto e il nuovo d. l. 3 nov. 1927,VII,n. 2027, in Atti d. Convegno di biologia marina applicata alla pesca, Messina, giugno 1928; Nuovo contr. alla conoscenza dei mari che circondano Taranto, in Atti della Soc. ital. per il progresso delle scienze, Bari 1933, II, pp. 404-08; Ricerche oceanografiche compiute nel Mar Piccolo,nel Mar Grande e nel golfo di Taranto durante il triennio 1932-1934, in Atti d. R. Acc. d. scienze fis. e mat. di Napoli, s. 3, I (1938), 2, pp. 1-171; Le condizioni oceanografiche e biologiche del Mar Piccolo di Taranto durante l'agosto del 1938, in Boll. di pesca,pisc. e idrobiol., XIV (1938), 7, pp. 711-51; Primi esperimenti di allevamento della Pinna "Pinna nobilis L." nel Mar Piccolo di Taranto, in La Ricerca scient., s. 2, I (1938), 7-8, pp. 1-11; Di una modificazione da apportare alle camerette fotografiche che si fissano direttamente sui microscopi per ottenere fotografie istantanee di piccoli planktonti mobili, in Arch. di oceanografia e limnologia, I (1941), pp. 227 ss.; Durata del periodo annuo di riproduzione delle ostriche del Mar Piccolo di Taranto ed appunti sulla biologia delle larve,ibid., II(1942), 2-3, pp. 117-50; Le cercarie dei mitili del Mar Piccolo e del Mar Grande, in Ricerca scient. e ricostr., XV (1945), 2, pp. 139s.; Su alcuni Nemertini dei mari che circondano Taranto, in Riv. di biol., XXXIX (1947), pp. 158-63; Le forme larvali di Trematodi rinvenute nei mitili del Mar Grande e del Mar Piccolo di Taranto,ibid., XL (1948), pp. 74-105; Sui danni causati da due anellidi policheti del genere Polydora alle ostriche allevato nel Mar Piccolo di Taranto, in Brevi comunicazioni dell'Istituto talassografico di Taranto, II, maggio 1948; Ulteriori notizie sulle sorgenti sottomarine(citri)del Mar Grande e del Mar Piccolo di Taranto e sulla loro eventuale utilizzazione, in Boll. di pesca,piscic. e idrobiologia, XXIV (1948), 1, pp. 57-72.
Bibl.: Necr. di P. Parenzan, in Boll. d. Soc. d. natur. in Napoli, LXVII (1958) pp. 23, 36.