Figlio di Eumene II, regnò dal 138 al 133 a. C., succedendo allo zio Attalo II; durante il breve periodo del suo regno compì, secondo la tradizione, assassinî e torture sulle persone dei suoi amici e collaboratori, accusandoli della morte della madre e della sposa. Morendo, lasciò il regno e tutte le sue sostanze ai Romani. Scrisse apprezzate opere, per noi perdute, di agricoltura e scienze naturali.