ASTINOMI (gr. 'Ασρνόμοι)
Gli astìnomi erano magistrati incaricati della polizia d'una città; di essi si ha testimonianza per diversi stati della Grecia dal sec. IV a. C. al III d. C.
Ad Atene, come gli agoranomi, essi erano dapprima dieci, eletti annualmente per sorteggio uno per tribù, e residenti cinque in città, nell'astinomio, e cinque al Pireo; in epoca imperiale erano soltanto due. Le loro mansioni si riferivano al mantenimento e al ripulimento delle strade e degli edifici della città, al regolamento delle costruzioni, alle contestazioni di confini. Avevano pure la sorveglianza sui buoni costumi e sulla decenza nella pubblica via, e per queste funzioni ricevevano talvolta il titolo di "padri della città". Per tale ragione dovevano stigmatizzare i cittadini che si mostravano nelle vie in abiti eccentrici o proibiti, e avevano il controllo sulle pubbliche suonatrici e danzatrici. Nelle città più popolose, come appunto ad Atene, erano coadiuvati da una serie di altri magistrati aventi particolari funzioni e da operai specializzati: così i τειχοποιοί e gli ὁδοποιοί, magistrati per la manutenzione degli edifici e delle strade, gli ἐπιμεληταὶ κρηνῶν e ὑδάτων incaricati del servizio delle acque, i κοπροολόγοι, spazzini.
Bibl.: Haederli, Die hellenischen Astynomen und Agoranomen, in Jahrb. für Philol., Suppl. XV, Lipsia 1886; E. Caillemer, in Daremberg e Saglio, Dict. des antiquités, I, p. 504 seg.; Oehler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., II, col. 1870 segg.; Busolt, Griech. Staatskunde, I, Monaco 1920, p. 492; II, Monaco 1926, p. 1116 segg. Di somma importanza la legge astinomica di Pergamo, presso Dittenberger, Or. Gr. Inscr., II, Halle 1905, p. 483.