assideramento
Se il corpo si raffredda troppo, la vita è in pericolo
L'uomo, come tutti gli animali, ha bisogno di una temperatura minima per poter vivere. Se la temperatura corporea scende al di sotto di 35 °C si ha l'assideramento: il freddo, cioè, causa un cattivo funzionamento degli organi che mantengono in vita l'individuo. Se non viene affrontato tempestivamente, l'assideramento può infatti portare alla morte
Tutte le funzioni vitali degli animali si svolgono adeguatamente solo se la temperatura del corpo resta entro un certo intervallo che, nel caso dell'uomo, va dai 35° ai 42 °C. Temperature inferiori o superiori a questi limiti interferiscono con il funzionamento dei principali organi, come il cuore e il sistema circolatorio, fino a provocare la morte. L'assideramento si ha quando la temperatura interna scende al di sotto dei 35 °C. Il raffreddamento del corpo è dovuto quasi sempre alla temperatura dell'ambiente, ma in alcuni rari casi può essere provocato da altre cause, per esempio da dosi eccessive di alcuni farmaci.
Il corpo fa di tutto per combattere l'abbassamento della temperatura. Innanzitutto riduce la dispersione di calore all'esterno, limitando l'afflusso del sangue alla periferia del corpo, cioè alla pelle e ai muscoli più esterni, e aumentando invece quello verso gli organi interni e i muscoli profondi. Se questo non basta, il corpo comincia a produrre più calore grazie all'intervento di alcune ghiandole e di una parte specializzata del cervello, chiamata ipotalamo. Il cuore batte più forte, per aumentare l'afflusso di sangue caldo al centro del corpo, e ai muscoli viene comandato di effettuare ripetute contrazioni. Si tratta dei brividi, che tutti hanno prima o poi sperimentato, se non altro quando sale la febbre. Infatti il lavoro muscolare produce calore e il calore generato dai muscoli con il brivido può aumentare da dieci a venti volte. Nella terza fase della risposta dell'organismo, l'ipotalamo stimola le ghiandole surrenali e la tiroide allo scopo di aumentare il metabolismo. Così aumenta la quantità di zuccheri (Carboidrati) 'bruciata' per produrre energia e quindi calore.
Quando queste reazioni del corpo non bastano, il problema si fa molto serio. Sotto i 35 °C spariscono generalmente i brividi e già nell'intervallo tra 35 °C e 32 °C l'attività del cuore diventa meno efficiente: il battito accelera e spesso compaiono tremori (che sono diversi dai brividi). Se la temperatura scende ancora, il cuore comincia ad avere contrazioni inutili ai fini della sua funzione di pompa e le pulsazioni rallentano. Inoltre il sangue diventa più viscoso (a 25 °C è 1,8 volte più viscoso che a 37 °C) e incontra perciò una resistenza due o tre volte maggiore a scorrere all'interno delle arterie e delle vene. A causa della riduzione del flusso di sangue la temperatura scende ancora e comincia a mancare l'ossigeno necessario alle funzioni degli organi. Nel caso del cervello, la diminuzione di ossigeno causa confusione e perdita di coscienza. I reni, inoltre, già a 27 °C riducono ai minimi termini la loro capacità di filtrare il sangue, cosa che provoca l'accumulo di sostanze tossiche. Anche il pancreas viene colpito e l'infiammazione di questo organo è piuttosto frequente. Aumenta infine il livello di zucchero nel sangue, poiché il corpo non è più capace di utilizzarlo per produrre energia.
Per curare l'assideramento si deve riportare il corpo alla temperatura normale. Nei casi lievi può bastare il riscaldamento dall'esterno con coperte e termocoperte. Nei casi più gravi si deve riscaldare il sangue, somministrando una soluzione salina calda o facendo circolare il sangue in uno speciale apparecchio. L'assideramento è una condizione grave, ma se l'intervento medico è tempestivo, si possono salvare anche persone la cui temperatura interna ha toccato i 16 °C.
Casi tipici di assideramento si possono avere in persone investite da una valanga o naufragate in mare. Soprattutto nel primo caso, i segni dell'assideramento si possono sommare a quelli del congelamento, che normalmente inizia nelle parti del corpo meno spesse: mani, piedi e naso.