ASAROTA (ἀσάρωτα)
Nome di un tipo di mosaico raffigurante un pavimento non spazzato (da σαρόω = spazzo) creato dall'artista Sosos di Pergamo, che raffigurò tutti i resti del pasto sparsi per terra, con tessere minuscole e policrome (Plin., Nat. hist., xxxvi, 184). Il nome del mosaico in greco era ἀσάρωτος οἶκος. Si è anche voluto vedere, poco verisimilmente, nei resti del pasto un significato funerario e medico. Gli a. sono anche ricordati da Stazio (Silv., i, 3, 56) nella descrizione della villa di Manilio Vopisco, dove il pavimento era dipinto con arte varia superando con nuove figurazioni gli a.; si chiamarono anche asarotici lapilli le minuscole tessere musive (Sidon. Apoll., xxiii, 57). Esistono imitazioni romane del mosaico di Sosos con i resti del pranzo; uno è al Museo del Laterano, firmato da Herakleitos; un esempio assai più fine e più prossimo al gusto ellenistico si trova nel museo di Aquileia.
Bibl.: A. Mau, in Pauly-Wissowa, II, c. 1548, s. v. ᾿Ασάρωτος οἶκος; G. Becatti, Arte e gusto negli scrittori latini, Firenze 1951, p. 199; E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung, II, Monaco 1923, pp. 864-865; M. Renard, in Collection Latomus, Hommage à Max Niedermann, XXIII, 1956, pp. 307-314.