CLOUGH, Arthur Hugh
Poeta inglese, nato nel 1819 a Liverpool e educato a Rugby sotto il dottor Arnold, la cui personalità ebbe grande influenza sul giovane, natura di per sé seria e introspettiva. Per qualche tempo si lasciò trascinare dal movimento diretto da Newman in favore dalla High Church: incapace però di conciliarne il punto di vista con quello scientifico, nel 1848 dette le dimissioni da membro e insegnante dell'Oriel College. Nell'anno seguente viaggiò e scrisse (si trovava a Roma durante l'assedio del 1849), e fu quindi nominato direttore della University Hall di Londra, dove strinse amicizia con i Carlyle. Nel 1852 si recò in America per tenere un corso di conferenze a Cambridge nel Massachusetts, nel 1854 contrasse matrimonio, e gli anni seguenti lavorò nell'Education Office. Nel 1860 sentendosi sofferente di salute, viaggiò in Inghilterra e sul continente. In occasione della sua morte, avvenuta a Firenze nel 1861, Matthew Arnold compose la bella elegia Thyrsis.
L'opera sua principale in prosa è la revisione della traduzione di Dryden delle Vite di Plutarco. Fra le sue opere in versi notiamo una narrazione pastorale, scritta in rozzi esametri familiari; The Bothie of Tober-na-Vuolich, nella quale descrive con molto umorismo una tipica comitiva di studenti a Oxford, ed esprime idee avanzate su questioni sociali; Amours de Voyage (1849), romanzo in versi piuttosto prosaico; una satira, Dipsychus (1850); Mari Magnus, or Tales on Board (1861) e un volumetto di liriche. Nessuna di queste opere rivela una personalità artistica di forte fantasia o una grande padronanza della musicalità verbale, ma sono tutte caratteristiche dell'epoca di C., e riflettono dubbî e speranze alternantisi in un'anima bella. C. è inoltre un amante della natura e uno studioso: e i suoi esperimenti di metrica hanno una certa importanza. Ma egli sopravvive, come poeta, principalmente in poche e brevi liriche, di cui due fra le più famose, Peschiera e Say not the struggle nought availeth furono ispirate dalla sua ammirazione per gli eroici sforzi fatti dagl'Italiani nel Risorgimento. Le edizioni dei Poems sono quelle di Londra (1862, con una Memoria di Palgrave), e le altre a cura di Whibley (Londra 1913) e di Milford (Londra 1910).