Storico britannico (Londra 1889 - York 1975). Storico che dette sempre ampio spazio allo studio del mondo classico, fu autore di numerose pubblicazioni, nelle quali emerge spesso la sua polemica contro le concezioni eurocentriche; tale polemica si sviluppò parallelamente al tentativo fatto da T. di abbracciare, con metodo comparativo, la storia universale. Tra le opere A study of history (10 voll., 1934-54).
Educato a Winchester e al Balliol College di Oxford, insegnò filologia classica (1912-15) a Oxford. Passò durante la prima guerra mondiale al servizio del Foreign Office e fu, quale esperto di problemi medio-orientali, con la delegazione britannica alla Conferenza di Versailles. Fu poi prof. di letteratura bizantina nell'univ. di Londra (1919-24) e direttore (1925-55) del Chatam House (Istituto di studi internazionali). Durante la seconda guerra mondiale fu aggregato al Foreign Office per la propaganda.
Tra le sue opere si ricordano Civilization on trial (1948; trad. it. 1983) e A study of history, in cui si affronta il problema della genesi, dello sviluppo e della crisi delle civiltà. T. ha dato un'esposizione della storia universale di derivazione spengleriana: ogni civiltà nasce dal vigore originario d'una "risposta" (response) alla "sfida" (challenge) dell'ambiente fisico-sociale, ed è una vicenda di sviluppo e decadenza. T. ha analizzato l'eredità storica di Annibale in un'opera (Hannibal's legacy, 2 voll., 1965; trad. it. 1981), in cui si rappresentano le condizioni del mondo mediterraneo nell'età del grande cartaginese, e gli effetti dell'invasione di Annibale nell'assetto economico, sociale e anche politico della penisola italiana. Tra le altre opere: An historian's approach to religion (1956; trad. it. 1984); Change and habit (1966); Some problems of Greek history (1969).