ARCIMATTEO
È identificato dal De Renzi con il Matteo Plateario il Vecchio citato da Giovanni II, l'autore della Practica brevis, e dal figlio di questo Matteo Plateario il Giovane. Vissuto tra la fine del sec. XI e la metà del XII, viene compreso tra i Quattro maestri della scuola medica salernitana noti soprattutto per il ritrovamento della formula delle pillulae arteticae (pillole dei Quattro maestri).
I nomi dei Quattro maestri figurano quasi due secolì più tardi quali quelli degli autori delle glosse all'opera di Ruggero chirurgo salernitano: evidentemente, poiché deve ritenersi assai poco probabile che i Quattro maestri autori delle glosse abbiano avuto gli stessi nomi dei Quattro maestri vissuti molto tempo prima, si può facibnente arguire che un copista, avendo ritrovato per caso i quattro nomi preceduti dall'appellativo "Quattuor magistri", li abbia ritenuti quelli degli autori delle glosse.
Oltre che per aver collaborato alla stesura del grande trattato De aegritudinum curatione, A. deve la sua fama a due opere ritenute di fondamentale importanza per la storia della medicina: il De instructione medici e la Practica, edite ambedue dal De Renzi nella Collectio salernitana.
Il De instructione medici, che in sostanza è un ampliamento con diverse varianti del precedente trattato De adventu medici ad aegrotum, tradotto in versi latini nel sec. XIII (libro settimo del Poema medicum), contiene una serie di precetti che riflettono le teorie e i principi dei più grandi rappresentanti dell'antica arte medica, da Ippocrate fino a Galeno; degno di nota è il fatto che all'inizio dell'opera sono esposte regole di condotta politica, morale e religiosa che ogni medico deve seguire. Vi si trova inoltre citato uno scritto sulle urine dello stesso A., scritto che il De Renzi è portato a identificare con il De urinis secundum Mattheum de archiepiscopo, ritenendo che il nome Arcimatteo possa esser derivato dal soprannome "dell'Arcivescovo" che la famiglia di Romualdo I prese all'inizio del sec. XII.
La Practica, trattato di clinica medica, si suddivide in quarantasei capitoli, nei quali si incontrano esposti svariati casi clinici, oltre a diverse forme morbose, sempre in stile narrativo, in conformità alla tendenza di A. a preferire la presentazione della deduzione dai fatti all'esposizione dommatica della scienza.
Bibl.: Collectio Salernitana..., a cura di S. De Renzi. Napoli 1852-1859, I, pp. 182 s., 228; II, pp. 47 s.; IV, pp. 506-512; V. pp. 333-384; S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, II, Napoli 1845, p. 122; Id., Storia docum. della scuola medica di Salerno, Napoli 1857, pp. 241 s., 244, 497-501; appendice II, pp. CLXVI s.; M. Neuburger, Geschichte der Medizin, II, 1, Stuttgart 1911, pp. 290, 293, 314; L. Thorndike, A History of magic and experimental Science, I, New York 1923, pp. 738 s.; A. Castiglioni, Storia della medicina, Milano 1936, pp. 274-278; A. Pazzini, Storia della medicina, Milano 1947, p. 420; Biographisches Lexikon der hervorragenden Aerzte allerZeiten und Völker, I, Berlin-Wien 1929, p. 187; Suppl. p. 28; Encicl. Ital., IV, v.98.