ARCHELAO ('Αρχέλαος, Archelāus)
Generale di Mitridate VI, re del Ponto. Scoppiata la guerra con Roma, combatté dapprima in Asia contro Nicomede III re di Bitinia, poi con una grande armata e un grande esercito passò in Grecia. Dopo la conquista del tesoro sacro a Delo, e l'instaurata tirannide di Aristione in Atene (v. aristione), mise l'assedio a Tespie, che sola delle città beotiche non voleva essere con Mitridate, combatté per tre giorni a Cheronea contro un esercito romano, e, sebbene non conseguisse piena vittoria, riuscì subito dopo a cacciare le navi romane dal Pireo. Se non che, sopravvenuto Silla al comando dei Romani nella primavera dell'87 a. C., Archelao fu impotente a salvare Atene, che cadde il 10 marzo dell'86; dovette sgomberare il Pireo, e portarsi a Calcide nell'Eubea. Là si congiunse con rinforzi mandatigli da Mitridate, e cercò la vittoria di nuovo sul campo di Cheronea (v.). Fu battaglia delle più importanti, che si concluse però con il trionfo di Silla. Archelao fu salvo solo perché, Silla non possedendo armata, egli poté attraversare l'Euripo e ritirarsi di nuovo a Calcide. Altri cospicui rinforzi (80.000 uomini) gli giunsero da Mitridate; onde, dopo alquante esitazioni, sperimentò ancora la sorte sul campo di Orcomeno (fine dell'86). Furono due giornate sfavorevoli ad Archelao, che vi perdette anche il figlio, e ne scampò a stento. Ebbe ordine da Mitridate di concludere la pace; la trattò con Silla, del quale divenne amico. Le trattative laboriose si conclusero nell'84 sulla base dello statu quo ante. Ne guadagnò il sospetto di tradimento. Certo è che allo scoppio della seconda guerra mitridatica egli passava nel campo romano.
Fonti: Appiano, Guerra mitridatica, 17-64; Plutarco, Silla e Lucullo.
Bibl.: E. Meyer, Gesch. des Königreichs Pontos, Lipsia 1879; Th. Reinach, Mithridate Eupator roi du Pont, Parigi 1890; Kromayer, Antike Schlachtfelder, Lipsia 1907, II; Wilcken, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, col. 448.