AQUILA (III, p. 789)
Con delibera podestarile del 21 aprile 1937, la città ha riassunto la denominazione di L'Aquila.
Dal 1927 si è iniziato per la città un notevole rinnovamento edilizio, secondo le direttive di un piano regolatore e per circa 18 milioni di lavori. Le opere più importanti concernono la costruzione di nuove reti di fognature; la pavimentazione permanente delle strade principali; l'allargamento di strade e piazze. Sono state inoltre costruite ad iniziativa del comune la Casa del Balilla e la Casa delle giovani italiane; sono poi da ricordarsi la Casa della madre e del fanciullo, la Casa del combattente e gli edifici dell'Istituto nazionale delle assicurazioni, dell'Istituto fascista della previdenza sociale e le nuove sedi del Banco di Napoli e della Banca d'Italia. Il vecchio ospedale di S. Salvatore è stato ampliato e aggiornato nei suoi servizî; un imponente lotto di case popolari, col contributo del governo, si aggiungerà ai recenti gruppi di case per impiegati statali e per mutilati, mentre un'altra grande opera, che importerà una spesa di oltre 9 milioni di lire, sta sorgendo alle porte della città: la Caserma-scuola per allievi ufficiali di complemento. L'Aquila diverrà pure sede di un centro di rieducazione dei minorenni, la cui costruzione è preventivata sui 5 milioni di lire. Ma una particolare menzione meritano, anche per la loro modernissima struttura architettonica, gl'impianti sportivi, comprendenti specialmente una piscina coperta e un campo polisportivo capace di oltre 10.000 spettatori: con ciò la città si adegua anche nel proprio interno alle maggiori risorse turistiche delle sue immediate vicinanze, vale a dire al centro turistico del Gran Sasso, frequentatissimo dagli amatori degli sport invernali. Detto centro è raggiunto da una funivia che supera un dislivello di 1000 m. in meno di 14 minuti, innalzandosi da Fonte Cerreto (m. 1200 s. m.) a Campo Imperatore (metri 2200 s. m.), dove, fra immensi campi di neve, sorge un grande albergo; la costruzione del centro turistico del Gran Sasso è costata circa 12 milioni di lire. Sull'opposto Monte Luco, attigua alla pineta di Roio, sorge la Colonia montana per i figli della gente dell'aria e del mare, notevole per i suoi pregi architettonici.
Risorse idriche. - L'insufficiente e vecchio acquedotto di S. Giuliano è stato recentemente integrato da quello del Chiarino che, da un'altezza di circa m. 1300 s. m. convoglia in città, con un tracciato di oltre 30 km., le acque del Chiarino: l'opera è costata oltre 7 milioni di lire. Sono state anche provviste di acqua tutte le frazioni degli otto comuni aggregati nel 1927: fra tali opere è particolarmente importante l'acquedotto di Roio-Lucoli.
Comunicazioni. - La scarsità delle comunicazioni ferroviarie, determinata soprattutto dalla natura montuosa della regione (L'Aquila è servita dal solo tronco ferroviario Terni-Sulmona, da quando è stata soppressa la linea secondaria Aquila-Capitignano) è compensata da una vasta ed efficientissima rete di servizî automobilistici, fra i quali i più comodi e frequentati sono quelli giornalieri che conducono a Roma, a Teramo, ad Avezzano, a Popoli, a Montereale, Amatrice, Capitignano, ecc.
Monumenti e sviluppo artistico (p. 790). - La scultura trecentesca (p. 791), dopo aver dato prova della sua dipendenza da modelli napoletani nella decorazione del portale di Santa Maria di Collemaggio, ha lasciato il suo capolavoro nella Madonna in legno della chiesa di S. Silvestro.
L'opera più notevole di Saturnino de' Gatti (p. 791) è la decorazione dell'abside della chiesa di Tornimparte (principio del sec. XVI). Nel sec. XVIII è da segnalare la molteplice attività del veneto Vincenzo Damini, che lasciò numerosissimi dipinti datati e firmati in quasi tutte le chiese di Aquila.
La croce processionale di Nicola da Guardiagrele non si trova più nel tesoro del duomo (p. 791) ma nel museo diocesano, recentemente costituito.
Bibl.: Per la parte artistica, v. anche: Inventario degli oggetti d'arte d'Italia, IV, Provincia di Aquila, Roma 1934.