BOGLIETTI, Antonio
Nacque a Biella l'11 genn. 1834 da Martino e da Angela Coda-Canati. Conseguito nel 1853 il diploma di geometra, fu impiegato all'ufficio del catasto di Biella; nel 1867, abbandonato l'impiego, passò ad organizzare la vendita di calze di lana che le sue due sorelle, con qualche telaio, avevano iniziato a produrre. Pochi locali nel quartiere del Piazzo a Biella, adibiti a laboratorio e a magazzino, costituivano l'impianto di base della società in nome collettivo sorta in quello stesso anno per la confezione di maglierie, su iniziativa del B. (che vi apportava un fondo di 4196 lire) e del cognato C. Guglielminotti, il quale disponeva a sua volta di una somma altrettanto modesta, 4.448 lire.
Diffusa da tempo nel territorio di Pettinengo, la lavorazione della maglieria si era avvalsa ancora nei primi decenni del secolo di alcuni rozzi telai a cavalletto. La pratica del maglificio del resto era semplicemente una fonte di cespiti sussidiari per le povere comunità delle vallate montane: i filati erano assai grossolani e, sebbene di forte resistenza, presentavano molti difetti quanto a morbidezza ed elasticità. Solo dopo il 1830-1840 si erano cominciati ad utilizzare in Piemonte i primi telai "circolari" francesi Fouquet a piccole immagliatrici; dovettero passare comunque più di vent'anni perché essi trovassero una certa diffusione anche nel Biellese, unitamente ad alcune macchine più perfezionate già introdotte a Torino.
Doveva essere tuttavia il B. a realizzare per primo - con il favore del regime protezionistico, che sgombrava il campo dalla tradizionale concorrenza britannica e francese - il ridimensionamento delle procedure di lavoro sino allora operanti nella zona e a inserirsi con accortezza sul mercato italiano nel giro dei consumi più modesti a livello paesano e operaio cittadino. Ridotta ai margini o posta sotto controllo la lavorazione casalinga e installate più efficienti macchine "à mailleuses", egli poteva allargare gradualmente, a partire dal 1870, la gamma di produzione dalle tradizionali calze di lana e cotone ai tessuti in pezza, alle maglie elastiche, alle "forme diminuite", alla biancheria di ogni genere. Nel 1883 il B., che (dopo la recessione nel 1874 del cognato) era rimasto da solo alla guida dell'azienda, trasferiva la sua attività ad una nuova manifattura sorta a Biella Piano su un'area di 4.000 mq, dotata di 70 telai meccanici e di 60 a mano e con 600 unità lavorative. L'azienda aveva cominciato nel frattempo a lavorare per il commercio di esportazione vendendo nei paesi dell'Est europeo e nel Medio Oriente, in Turchia, nel Libano e in Siria specialmente. In un nuovo fabbricato di 6.000 mq, eretto nel 1889, trovavano posto successivamente nuovi reparti di tessitura, ulteriormente rammodernati con telai elastici a sistema inglese, per un complesso di 180 telai meccanici e di 25 rettilinei, anche se numerosi Jacquard e vecchi telai a mano rimanevano ancora in funzione nell'ultimo decennio nell'impresa del Boglietti.
Il B. morì a Biella il 29 dic. 1893.
Con lui, peraltro, anche il settore del maglificio, l'unico campo dell'attività tessile subalpina legato sino allora all'industria domestica rurale e alle pratiche di lavorazione manuale, era entrato in una più serrata fase di rinnovamento tecnologico. Tre anni dopo la sua scomparsa, nel 1896, la superficie coperta dal maglificio del Boglietti si era ulteriormente allargata sino a coprire 15.000 mq e l'azienda costituiva il complesso più forte dell'intero comparto in Piemonte.
Il B. aveva fatto parte della Commissione per l'industria laniera italiana insediata nel 1890 al fine di elaborare, di concerto con la Commissione governativa per la revisione delle tariffe doganali, nuove proposte in materia fiscale e daziaria per lo sviluppo e la protezione statale della manifattura tessile.
Fonti e Bibl.: Biella, Arch. del maglificio Boglietti, Lettere commerciali, 1867-1890; Ibid., Registridi lavorazione (1875-1888); Ibid., Libro compere, 1887-1888 e 1889-1897; G. Coiz, Guida storico-industriale-artistica di Biella e circondario, Biella 1870, p. 51; Statistica industriale. Notizie sulle condizioni industriali della provincia di Novara, a cura della Direzione generale di statistica, in Annali di Statistica, XV (1889), p. 115; Statistica industriale. Piemonte, a cura della Direzione generale di statistica, Roma 1892, p. 180; D. Vallino, A. B., in Il Biellese, Milano 1898, pp. 133-134; V. Ormezzano, Il Biellese e il suo sviluppo industriale, Varallo Sesia 1928, p. V; V. Castronovo, L'industria laniera in Piemonte nel sec. XIX, Torino 1964, pp. 5 n., 86 n., 171, 173, 236, 326 n., 328, 373, 490 e 551.