BALLERINI, Antonio
Nacque a Medicina (Bologna) il 10 ott. 1805, da agiata famiglia. Il 13 ott. 1826, dopo aver compiuto gli studi umanistici, filosofici e teologici a Bologna, entrò nella Compagnia di Gesù a Roma, essendo già suddiacono. Terminato il biennio di noviziato, insegnò lettere nelle scuole medie inferiori del Collegio Romano fino al 1831.Ripresi gli studi teologici, dopo un'altra interruzione dovuta alla carica di prefetto degli studi nel collegio di Spoleto, dal 1832 al 1834, li completò nel 1837, dopo che nel 1836 era stato ordinato sacerdote. Passò poi, nel 1838-39, nel collegio di Ferentino, come professore di filosofia, occupandosi in pari tempo in ministeri sacerdotali, specialmente presso le carceri e il nosocomio. Fra il 1839 e il 1840 completò la sua formazione religiosa con il cosiddetto terzo anno di noviziato fatto a Roma, ove il 2 febbr. 1841 emise i voti solenni. Fu poi per un triennio circa ripetitore e viceprefetto degli studi nel Collegio germanico-ungarico. Nel 1844 fu nominato professore di storia ecclesiastica al Collegio Romano e insegnò tale disciplina fino al 1855, con l'interruzione di circa due anni, 1848-1850, durante i quali, a causa delle condizioni politiche di Roma, peregrinò per varie città dello Stato pontificio, fermandosi nel collegio di Fermo, ove insegnò storia e sacra scrittura, e a Bologna, ove si trovava ancora alla fine del 1850 per attendere alla pubblicazione di una sua aspra confutazione della filosofia di Antonio Rosmini. Passato alla cattedra di teologia morale nel 1856, vi rimase fino alla morte avvenuta a Roma il 27 nov. 1881.
Durante il Concilio vaticano I fu teologo del cardinale E. Gonella, e in tale carica pubblicò una monografia intorno al diritto e al dovere dei vescovi di dare il loro voto in favore dell'infallibilità pontificia (cfr. Ius et officium episcoporum...). Nel 1872 fu nominato consultore della congregazione di Propaganda Fide, ciò che lo portò a occuparsi fra l'altro di una controversia di giurisdizione fra l'episcopato e i regolari inglesi, risolta poi dalla lettera Romanos Pontifices di Leone XIII (1881).
L'attività di scrittore del B. cominciò con la pubblicazione, in collaborazione con Carlo Passaglia, delle Disputationes theologicae di J. B. Faure (1840) e dell'Enchiridion del medesimo Faure (1847). Tuttavia, l'attività che ne rivelò il carattere di polemista troppo ardente e che gli procurò noie e inimicizie, fu la controversia rosminiana sorta intorno al 1840,allorché il gesuita Pio Melia, sotto lo pseudonimo di Eusebio Cristiano, aveva scritto contro la filosofia del roveretano con I'imprimatur concessogli da un vescovo toscano, ma negatogli invece dal generale della Compagnia. Ciò nonostante, alla risposta del Rosmini sul Propagatore religioso piemontese,replicarono nel 1841 i gesuitiCarminati, Passaglia e Ballerini. La controversia durò fino al 1843, allorché Gregorio XVI impose silenzio alle due parti. Eletto papa Mastai-Ferretti, il B. ritenne di potere riprendere la penna: durante la permanenza a Bologna (1850) preparò i Principii della scuola rosminiana che, protetto dallo pseudonimo di Prete Bolognese, stava pubblicando a Milano in quello stesso anno, quando la stampa dovette essere interrotta alla pag. 272 del terzo volume per un decreto della congregazione dell'Indice che avocava a sé la causa rosminiana, conclusasi con il decreto del dimittantur (o dimittenda), cioè con la dichiarazione che la lettura degli scritti del Rosmini non era dannosa. L'intervento della congregazione non aveva impedito che frattanto gli avversari si scambiassero qualche invettiva. Ma l'avversione del B. alla filosofia del Rosmini non cessò neppure dopo il decreto dell'Indice e il suo passaggio alla cattedra di teologia morale, sebbene per il futuro si astenesse dallo stampare scritti contro il roveretano. Il carteggio con i vescovi di Cremona, Vigevano, Bologna e altre personalità lo testimoniano. I rosminiani, del resto, erano a conoscenza della sua tenace e acre opposizione al loro maestro: per questo lo considerarono il capo effettivo degli avversari del Rosmini e non gli risparmiarono esagerate critiche in occasione della sua morte nel 1881, essendo stata frattanto riaperta la questione rosminiana da una dichiarazione del S. Offizio.
Come professore e studioso di storia ecclesiastica, il B. lasciò qualche litografia intorno a questioni particolari e una Synopsis historiae ecclesiasticae. Notevole invece fu il contributo che egli dette all'approfondimento del dogma e del culto dell'Immacolata con una serie di studi storico-teologici, raccolti in una Sylloge monumentorum ad mysterium conceptionis... illustrandum. Ma il campo di attività che più rivelò le eminenti doti del B. fu la teologia morale. L'insegnamento e gli scritti lo resero una delle maggiori autorità del sec. XIX. Anche se egli indulse un po' troppo alla casistica e alle sottigliezze, ebbe pure il merito di assicurare alla teologia morale il suo carattere speculativo e di richiamare i moralisti ad un maggior senso critico nel trattare le questioni. Questa sua esigenza lo pose al centro di una controversia che lo mise in contrasto con certi principi di s. Alfonso, da lui venerato e seguito come maestro. Nel 1864, infatti, aveva stampato una dissertazione intorno al sistema morale di s. Alfonso, per la quale si ebbe le congratulazioni del superiore generale dei redentoristi cui era stata dedicata. Ma allorché si trattò di dare a s. Alfonso il titolo di dottore della Chiesa (1870), il promotore della fede estrasse una serie di osservazioni contrarie alle sue teorie morali dal Compendium theologiae moralis di J. P. Gury, annotato e ripubblicato nel 1866 dal Ballerini. Di qui ebbero origine le Vindiciae alphonsianae (1873), cui furono contrapposte le Vindicìae ballerinianae (1873) da V. de Buck, gesuita olandese e già discepolo dei B., con vasta eco sulla stampa. Il B., da parte sua' rispose alle Vindiciae alphonsianae con un'altra edizione, nel 1874, del Compendium (la terza da lui curata), appesantendola eccessivamente di note, mentre prima si era limitato a scrivere una lettera di tono moderato ad un anonimo articolista che l'aveva aspramente attaccato dalle colonne dell'Univers. Sebbene la calma e la moderazione sarebbero state desiderabili in questa controversia, pure essa servì a chiarire meglio quale valore devono avere le sentenze di autori privati in paragone delle decisìoni dell'autorità stabilita, e che il vezzo di "iurare in verba magistri" combattuto dal B. era assai dannoso al progresso della teologia morale.
Scritti: J. B. Faure, Disputationes theologicae, Lucani 1840 (le note sono in gran parte del B.); C. [,arminatil, B. [allerini], P. [assaglia], Sulla difesa del chiar.mo ab. A. Rosmini-Serbati [dagli attacchi del p. Melia], Firenze 1841; [A. B.], Esame critico-teologico di alcune dottrine del chiar.mo A. Rosmini-Serbati,Modena 1842; J. B. Faure, Enchiridion de fide, spe et carìtate,Napoli 1847 (stampa curata dal Passaglia e dal B.); [A. B.], Principii della scuola rosminiana esposti in lettere famigliari da un prete bolognese,2 voll., Milano 1850; [A. B.], Dottrine di S. Alfonso difese contro le impugnazioni del Rosmini,Bologna 1850; [A. B.], Ritrattazioni del prete bolognese,Milano 1851 (in risposta alle Riflessioni critiche di A. Curti, Milano 1851); [A. B.], Notae et quaestiones selectae in historiam ecclesiasticam,Roma s. d. (litografia); Synopsis historiae. ecclesiasticae' Torino 1851; [A. B.I, Pareri dell'episcopato cattolico... sulla definizione dogmatica... della B. V. Maria, 2 voll., Roma 1851-1852; Sylloge monumentorum ad mysterium conceptionis Immaculatae... illustrandum, 2 voll., Roma 1854-1856 (alcuni degli scritti che compongono i due volumi sono stampati anche a parte e parecchi sono riportati nella Patrologia graeca del Migne); Intorno alla scomunica fulminata dal concilio di Trento,Roma 1859; Tractatus de iustitia et iure synopsis,Romae 1863; Tractatus de actibus humanis synopsis, Romae 1863; De morali systemate S. A. M. De Ligorio,Romae 1864; J. P. Gury, Compendium theologiae moralis. Editio XVII ab... A. B. adnotationibus locupletata,Romae-Taurini 1866 (numerose sono le edizioni successive e compendi in Italia e all'estero); Ius et officium episcoporum in ferendo suffragio pro infallibilitate Romani Pontificis contra nuperas cavillationes,Romae 1870 (una 2 ediz. aumentata usci lo stesso anno a Ratisbona); Risposta del p. A. B. ad un articolo anonimo riportato nel giornale l'Univers il dì 8 maggio 1873,s. l. né d. [ma Firenze 1873]; F. M. Salvatori, Istruzione pratica pei confessori novelli. Ediz. reintegrata dal p. A. B.,Roma 1879; [A. B.], Risposta per parte dei regolari ai dubbi proposti dai rev.mi vescovi d'Inghilterra alla S. C. della Propaganda,Roma 1880; A. B.-D. Palmieri, Opus theologicum morale in Busenbaum medullam, 7 voll., Prato 1889-1894. 1 mss. del B. sono conservati nell'archivio della Pontificia Università Gregoriana.
Fonti e Bibl.: Archivum Romanum S. I., Provinciae Romanae Summarium Vitae (1846-1889), ff. 609-611; Romana,19, III, 3; 28-XI, 3, 7; 29-VI, 4, 14; 17-XII, 2; 31-X, 6; 37-II, 4; Marvlandiae 8-II, 11, 13, 14; Angliae 4-III, 36; Institutum 32-IX; 34-III-V; Catalogi provi. nci. ae romanae (1830-1881), sub voce; Summarium ad ditionale in quo exibentur responsa addifficultates... a... p. A. B. obiectas…, Romae 1870, che poi, aumentate, furono le Vindiciae alphonsianae, Romae 1873 e Paris-Tournai 1874, cui rispose V. de Buck, Vindiciae ballerinianae,Bruxelles 1873 (cfr., per la polemica seguitane, p. Desiacques, Les "Vindiciae alphonsianae" et le p. A. B.,in Etudes, s. 5, XVIII [1873], pp. 78-91; E. Grandclaude, Vindiciae alphonsianae,in Revue des sciences ecclésiastiques, XIV, 27 [1873], pp. 471-479; Id., Un po' più di luce, ibid.,28, pp. 472-479 [a proposito delle Vindiciae bdllerinianae];J.Didiot, Notes d'un bibliothécaire, ibid.,28, pp. 91-96, 374-383, a proposito di alcuni articoli pubblicati contro il B. sull'Univers e della pubblicazione delle Vindiciae ballerinianae;[Fr. Berardinelli], Vindiciae ballerinianae,in La Civiltà cattolica, s. 8, XXIV, 12 [1873], pp. 699-720; S. Virrotti, S. Alfonso de, Liguori e la teologia morale [contro il BI in La Scienza e la Fede,s. 3, Vol. XXIII, PI). 353-369, 441462; s. 3, Vol. XXIV,pp.18-39); L'Osservatore Romano,29 nov. 1881 (necrologio); I. Didiot, Le R. p. A. B. (necrologio), in Revue des sciences ecclésiastiques,XXII, 44 (1881), pp. 58i-583; A. Angelini-A. D., Cenno necrologico del p. A. B.,in L'Osservatore cattolico,1-2 dic. 1881; Il p. A. B. e il Literarischer Handweiser di Miinster,in La Civiltà cattolica,s. 11, XXXIII, 10 (1882), pp. 336-342; Ch. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Yésus,I, Bruxelles-Paris 1890, coll. 843-848; VII, ibid. 1896, col. 493; VIII, ibid. 1898, coll. 1733 s.; XI, Paris 1922, col. 1592; XII, Toulouse 1911, col. 941; F. Patané, La critica iconoclastica e s. Alfonso de, Liguori, Acireale 1903, pp. 30 ss.; H. Hurter, Nomenclator Literarius theologiae catholicae, V,Oeniponte 1913, coll. 1793-1795; p. Galletti, Memorie storiche intorno alla provincia romana della Compagnia di Gesù, I,Prato 1914, p. 632, e Appendice XXV; A. V. [Arturo Vermeersch], p. A. B.,in L'Università Gregoriana del Collegio Romano nel Primo secolo dalla restituzione (1824-1924), Roma 1924, pp. 146 ss.; A. Vermeersch, Soixante ans de théologie morale,in Nouvelle revue théologique,LVI (1929), pp. 864 s.; P. Pirri, p. G. Roothaan,Isola del Liri 1930, pp. 478-480; M. Grabrnann, Storia della teologia cattolica,Milano 1939, p. 366; Epistolae 7. F. Roothaan s. I. praepositi generalis XXI,III, 2, Romae 1940, pp. 343 nota 7, 358-362, 366-368; V, 2, ibid. 1940, pp. 475, nota 4, 482 nota 4, 485 nota 3; E. Hocedez, Histoire de la théologie au XIX siècle II,Bruxelles-Paris 1952, pp. 150, 157, 260, 374; III, ibid. 1947, pp. 325, 334, 340; G. Rossi, Vita di A. Rosmini, II,Rovereto 1959, pp. 368-372, 38-6, 404, 420, 433; G. B. Passano, Diz. di opere anonime e pseudonime,p. 270; F. Roberti, Diz. di teologia morale,p. 156; Encicl. cattolica,II, coll. 749 S. I. Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés.,VI, coll. 398 s.; Dict. de théologie catholique,II, 1, coll. 130 S.; Lexikon für Theologie und Kirche,I, coll. 933 s. (cfr. anche 2 ediz., I, coll. 1210 s.); Jesuiten Lexikon,I, coll. 150 s.