ANKARA (III, p. 339 s. v. angora)
Erede diretta dell'antica Ancyra, questa città è stata elevata a capitale della Turchia il 1° ottobre 1923. Ànkara (in passato Angora, Engüri) occupa una posizione centrale nel corpo dello stato, che ha assunto una nuova configurazione in seguito alle amputazioni territoriali del 19° e del 20° secolo. La città si trova sull'altopiano interno dell'Asia Minore, in un paesaggio di steppa: la piovosità media annua ammonta a 360 mm. Nucleo dell'abitato protostorico è la cittadella o kalé, appollaiata su un picco vulcanico. A occidente e a mezzogiorno della cittadella, che domina il piano da una notevole altezza, si è sviluppata l'Ancyra romana e medievale. Il tempio d'Augusto, la colonna cosiddetta di Gioviano, e le terme romane in via di discoprimento, mettono una nota singolare nel corpo di una città islamica. A sud dei quartieri urbani più vecchi si dilata, con netto distacco, l'A. moderna, la capitale della repubblica di Kemal pascià: la città nuova, Yenişehìr, si coordina, per una lunghezza di oltre due chilometri, sul Bulvàr Atatürk. Il distacco fra i due corpi urbani, città vecchia a nord e città nuova a sud, è materiato dal diradare dei caseggiati in corrispondenza del terrapieno ferroviario per Kayseri. I due punti focali della vita e dell'intenso traffico cittadino sono l'Ulùs o piazza della Nazione, a nord, e il Kizilày o Mezzaluna rossa, a sud. La popolazione cresce con ritmo vertiginoso: all'epoca dell'ultimo censimento, 1955, era salita ad ab. 453.151.