Dickinson, Angie
Nome d'arte di Angeline Brown, attrice cinematografica e televisiva statunitense, nata a Kulm (North Dakota) il 30 settembre 1931. Considerata tra le attrici più affascinanti di Hollywood per le sue lunghe gambe, il sorriso accattivante e il sex appeal, si è messa in evidenza soprattutto in ruoli di seduttrici ammalianti ma di buon cuore, oppure di fredde dark lady. Affermatasi con Rio Bravo (1959; Un dollaro d'onore) di Howard Hawks, ha raggiunto la piena notorietà come interprete televisiva della serie Police woman (1974-1978), nella parte del sergente Suzanne.
Finiti gli studi superiori, frequentò l'Immaculate Heart College e il Glendale College in California, per lavorare poi come segretaria in una compagnia aerea; vinto un concorso di bellezza, ottenne piccole parti in televisione e cominciò a frequentare una scuola di recitazione e a prendere lezioni di canto e danza. Esordì quindi sul grande schermo nella commedia musicale di Jack Donohue Lucky me (1954; Un pizzico di fortuna); inizialmente notata solo per la sua bellezza, recitò in molti western di modesto valore, in cui ricoprì ruoli di scarso rilievo. Samuel Fuller fu il primo regista ad affidarle una parte drammatica in China gate (1957; La porta della Cina), dove è Lucky Legs, un'ex prostituta pronta a usare come arma il suo fascino in un'importante missione di sabotaggio. La sua prima parte di rilievo la ottenne accanto a John Wayne nel western Rio Bravo, dove emerse, unica donna in un cast maschile, con la sua sfrontatezza e la sua simpatia, nel ruolo della bella avventuriera alle prese con una banda di pistoleri. Successivamente, nella commedia di Oreste Palella e Jean Negulesco, Jessica (1962), interpretò il ruolo di una vedova siciliana di origine americana, che distrugge la pace di un piccolo paese, turbando gli uomini e suscitando l'ostilità delle altre donne. Fu una seducente ma spietata Sheila, cinica predatrice di uomini, nel thriller di Don Siegel The killers (1964; Contratto per uccidere), al fianco di John Cassavates, mentre disegnò un personaggio positivo nel drammatico The chase (1966; La caccia) di Arthur Penn, dove interpreta la moglie fedele dello sceriffo di una cittadina del Texas all'inseguimento di un giovane evaso. Dopo l'avventuroso, ma poco riuscito, The poppy is also a flower (1966; Il papavero è anche un fiore) di Terence Young, fu di nuovo una donna crudele e assetata di vendetta nel concitato Point blank (1967; Senza un attimo di tregua) di John Boorman. Il successo ottenuto con la serie televisiva Police woman (che le è valso un Golden Globe nel 1975) ha condotto la D. a interpretare, negli anni Ottanta, numerosi polizieschi televisivi, come One shoe makes it murder (1982) di William Hale con Robert Mitchum o Fire and rain (1989; Il fuoco dopo la pioggia) di Jerry Jameson. Sul grande schermo ha invece impersonato la vittima di un omicida transessuale nel controverso Dressed to kill (1980; Vestito per uccidere) di Brian De Palma e ha lavorato nel drammatico Death hunt (1981; Caccia selvaggia) di Peter Hunt. Con il passare degli anni, ha abbandonato il personaggio della femme fatale apparendo sempre meno, ma in film interessanti tra i quali Even cowgirls get the blues (1993; Cowgirls ‒ Il nuovo sesso) di Gus Van Sant, Sabrina (1995) di Sydney Pollack, remake del film di Billy Wilder, e il drammatico Pay it forward (2000; Un sogno per domani) di Mimi Leder, in cui è una madre alcolizzata. Nel 2001 ha fatto parte, nel ruolo di sé stessa, del cast di Ocean's eleven (Ocean's eleven ‒ Fate il vostro gioco) di Steven Soderbergh, remake dell'omonimo film del 1960 diretto da Lewis Milestone, in cui l'attrice affiancava il 'Rat Pack' (il clan di Frank Sinatra).