Carter, Angela
Carter, Angela (nata Angela Olive Stalker)
Scrittrice inglese, nata a Eastbourne (Sussex) il 7 maggio 1940, morta a Londra il 16 febbraio 1992. Cominciò a lavorare come giornalista a Croydon, nel Surrey (1958-61), quindi si trasferì a Bristol, dove si laureò in letteratura inglese medievale. Per due anni (1972-74) in Giappone, collaborò al New society con articoli poi pubblicati in Nothing sacred (1982). Insegnò scrittura creativa presso varie università (Sheffield, 1976-78, Providence, 1980-81, Adelaide, 1984).
La dissacrazione di certezze e valori istituzionali è al centro dell'opera della C., caratterizzata da una scrittura di alto manierismo, ricca di elementi parodici e gergali. L'esibizione di fantasie erotiche, episodi di violenza e orrore da melodramma gotico, spunti di umorismo nero enfatizzano situazioni e personaggi che diventano simboli di un mondo caotico dove tutto è possibile. Le sue radicali concezioni femministe trovano l'espressione più compiuta in The sadeian woman: an exercise in cultural history (1979; trad. it. 1986), nel quale la tirannica Juliette appare come il prototipo della donna sessualmente dominante.
I primi romanzi sono ambientati in squallidi quartieri di città inglesi popolati da personaggi grotteschi: Shadow dance (1966) e The magic toyshop (1967), da cui D. Wheatley ha tratto l'omonimo film (1986). Avventura, crudeltà ed erotismo prevalgono in Heroes and villains (1969), ambientato in un dopoguerra atomico, che ruota intorno alle gesta della sedicenne Marianne. La condizione femminile e l'affermarsi di una figura di donna allo stesso tempo imprendibile, dominante e punitiva nei riguardi dell'uomo, è il tema di The passion of new Eve (1977; trad. it. 1984) e del più fantasioso Nights at the circus (1984; trad. it. 1985). Contro la logica maschilista procede anche l'ultimo e più complesso romanzo, Wise children (1991; trad. it. 1992), rocambolesca escursione nel mondo del teatro shakespeariano, ricca di contaminazioni (varietà, music hall, spogliarello) e di riferimenti letterari (da Ch. Dickens a The good companions di J.B. Priestley).
La C. si cimentò con successo anche nella riscrittura di favole o storie note (cronache, episodi biografici), dove si avvale di un narratore impersonale che sposta l'epicentro del dramma dando rilievo a elementi o personaggi secondari con esiti a volte tragicomici: The bloody chamber and other stories (1979; trad. it. 1984), dal quale è stato tratto il film The company of wolves (1985) di N. Jordan, e Black Venus (1985; trad. it. 1986). Dopo aver tradotto nel 1977 le favole di Ch. Perrault, nel 1990, in The virago book of fairy tales (trad. it. Le fiabe delle donne, 1990), cui seguì The second virago book of fairy tales (1993), raccolse favole di provenienza extraeuropea, spesso da lei trasformate e riscritte.
Oltre ad altri romanzi (Love, 1971, trad. it. 1993; The infernal desire machines of Dr. Hoffman, 1972, trad. it. 1989), sono da ricordare la raccolta di racconti Fireworks: nine profane pieces (1974; trad. it. 1993), la commedia radiofonica Come unto these yellow sands (1979; trad. it. 1995) e libri per ragazzi, tra cui Comic and curious cats (1979; trad. it. 1980). Nel 1995 è stata pubblicata una raccolta di racconti con prefazione di S. Rushdie, Burning your boats (trad. it. Nell'antro dell'alchimista. Tutti i racconti, 2 voll., 1997-98).
bibliografia
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The infernal desires of Angela Carter: fiction, femininity, feminism, ed. J. Bristow, T.L. Broughton, New York 1997.
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