GALLIANO, Andrea
Nacque a Fossano, nel Cuneese, il 12 sett. 1856, da Giuseppe e da Clara Manzo. Conseguito il diploma presso l'istituto tecnico a Torino, si dedicò all'arte della vinificazione e della fabbricazione dei liquori.
Fece le sue prime esperienze di lavoro a Torino, ma presto si trasferì a Nizza, quindi in Svizzera e infine a Parigi. Qui, tra l'altro, per un certo periodo assunse la direzione di un importante stabilimento per la produzione di liquirizia. Dopo sette anni trascorsi a Parigi, dove ebbe la possibilità di approfondire ulteriormente lo studio di raffinate preparazioni di liquori, verso la fine degli anni Ottanta decise di trasferirsi in provincia di Napoli, a Ottaviano, un piccolo centro alle pendici del Vesuvio da sempre rinomato per la produzione di vini tipici, come il Lacrima Christi, e soprattutto di liquori.
In Ottaviano il G. impiantò una grande distilleria, ampliando un vecchio stabilimento sorto qualche anno prima, e poté dedicarsi alla pratica applicazione delle conoscenze acquisite nel corso delle sue precedenti esperienze. In poco tempo lo stabilimento, corredato da materiale meccanico inventato e costruito dal G., divenne uno dei principali e tecnologicamente più avanzati di Europa. Come d'uso all'epoca, il G. presentò i suoi liquori in tutte le principali esposizioni internazionali di settore, ottenendo numerosi e ampi riconoscimenti per la sua attività.
Comprensibilmente, il G. tentò di stabilire proficui collegamenti con gli ambienti industriali napoletani, entrando in contatto con gli esponenti della Camera di commercio, in particolare con il presidente G. Petriccione.
Il locale organismo era in quel periodo attivamente impegnato ad approfondire la conoscenza dello situazione industriale della provincia di Napoli; furono anche condotte indagini statistiche presso gli esercenti le diverse attività: di fatto, sul finire del secolo, la produzione di vino era esercitata a Napoli e in provincia solo da cinque ditte (cfr. Rispoli), fra cui quella del G., che avevano goduto delle particolari disposizioni sul dazio unico. Dal 1875, infatti, in luogo di una tariffa differenziata in base alla gradazione alcolica, era stata introdotta un'imposizione unica: ciò aveva favorito i vini ad alta gradazione e quelli di importazione e di lusso, mentre aveva ulteriormente emarginato la produzione locale. Intorno al 1900, e per alcuni anni, in seno alla Camera di commercio si svolse un acceso dibattito tra i sostenitori del dazio unico, tra cui militava il G., e quelli di un ritorno al dazio differenziato, rappresentati da L. Schioppa, portavoce degli interessi dei produttori artigiani (La Rassegna, 1900, n. 9).
Il G., intanto, aveva esteso la sua attività alla produzione e al commercio di vini di lusso nel capoluogo partenopeo, con un importante punto di vendita allestito nei pressi della galleria Umberto I. Di fronte alla scelta se diffondere ulteriormente la commercializzazione dei suoi liquori o sviluppare la vendita dei vini di lusso optò, infine, per quest'ultima, che ritenne più redditizia.
In effetti, su scala nazionale, altri industriali erano impegnati nel tentativo di organizzare una moderna produzione enologica non più basata sulle fattorie ma concentrata negli stabilimenti. Tuttavia, nei primi anni del secolo, tale attività incontrò numerosi ostacoli che rallentarono le fasi di tale processo (Parravicino).
Anche il G. subì queste difficoltà, registrando un arresto allo sviluppo delle sue attività. Continuò, comunque, a dividersi tra Napoli e Ottaviano, esercitando anche la professione di perito commerciale nel settore alcool, spiriti e rhum (Guida gen. di Napoli, 1900, p. 676).
In occasione della forte eruzione del Vesuvio dell'aprile 1906, che causò a Ottaviano un centinaio di morti e notevoli distruzioni, egli si adoperò, insieme con le autorità locali, nella costituzione di un comitato onde ottenere dal governo la concessione di aiuti per la ricostruzione: in effetti tale azione portò alla promulgazione della legge del 19 luglio 1906, con la quale si ebbero fondi per la costruzione di unità immobiliari e agevolazioni fiscali varie (Cola).
Negli anni seguenti il G. continuò, senza ulteriori particolari successi, la sua attività, cercando anche di coinvolgervi, con scarsi risultati, il primo dei suoi quattro figli, Francesco.
Morì improvvisamente a Ottaviano il 26 luglio 1912.
Fonti e Bibl.: Necr. in Roma, 26-27 luglio 1912; notizie biografiche sul G. si trovano in E. Trevisani, Rivista delle principali case industriali e commerciali, Napoli 1895, pp. 100 s., e in La Rassegna italiana industriale, agraria, commerciale, finanziaria, politica, letteraria, artistica, 1900, n. 9, pp. 125 s. Altre informazioni sulle attività del G. in Guida generale di Napoli, 1900, pp. 676, 717, 909 s.; 1901, pp. 702, 771, 836, 855; 1902, pp. 601, 671, 732, 746; 1903, pp. 527, 604, 669, 685; 1904, pp. 577, 645, 700, 715 s.; 1905, pp. 84, 900, 983, 1003 s.; 1906, pp. 780, 969, 976, 990, 992; 1907, pp. 780, 801, 816, 924, 1053, 1055, 1057; 1908, pp. 776, 787, 803, 906, 1032, 1034 s.; 1909, pp. 692, 714, 731, 839, 868, 967, 970; 1910, pp. 907, 1022, 1049, 1136, 1143; 1911, pp. 872, 889, 995, 1021, 1095, 1102; 1912, pp. 900, 917, 1022, 1093. Vedi anche: F.P. Rispoli, La provincia e la città di Napoli, Napoli 1902, p. 207; La Rassegna italiana industriale, agraria, commerciale, finanziaria, politica letteraria, artistica, 1900, n. 9, pp. 62-66; G. Parravicino, Il contratto di mezzadria e l'industria enologica, ibid., 1905, n. 4, pp. 23-33; S. Cola, San Giuseppe Vesuviano nella storia. Il Vesuvio e le sue eruzioni. Ricordi storici di Ottaviano, San Gennarello e Terzigno, Napoli 1911, p. 190.