Green, André
Psicoanalista francese, nato a Il Cairo il 12 marzo 1927. Trasferitosi a Parigi nel 1946, si è laureato in medicina (1952) e ha seguito successivamente il corso in psichiatria all'istituto Sainte-Anne (1953-57), sotto la guida di H. Ey, specializzandosi nel 1957.
Membro titolare della Société psychoanalytique de Paris, ha partecipato, negli anni 1960-64, al travaglio della psicoanalisi francese che porterà alla costituzione di tre diversi gruppi: la già nominata Société psychoanalytique de Paris, l'Association psychoanalytique de France (entrambe affiliate all'International Psychoanalytical Association) e l'École freudienne, guidata da J. Lacan. Con quest'ultimo, G. ha intrattenuto, a differenza dei membri del suo gruppo psicoanalitico di appartenenza, un rapporto di amicizia e di scambio scientifico durato fino al 1966; negli stessi anni, ha avuto modo di entrare in stretto e proficuo contatto con i maggiori esponenti della scuola inglese di psicoanalisi (in particolare, con D.W. Winnicott e con W.R. Bion).
A G. si deve un'originale rivisitazione della teoria freudiana del narcisismo, volta a sanare le incompatibilità createsi, all'interno dell'edificio metapsicologico freudiano, con la pubblicazione di Jenserts des Lustprinzips (1920) e di Das Ich und das Es (1923).
Tale rivisitazione lo ha condotto inizialmente a porre su basi strutturali (e non più connesse a particolari vicissitudini evolutive dell'Io) il concetto di 'narcisismo primario' e poi a introdurre, accanto all'accezione tradizionale di narcisismo, una sua forma ulteriore, il 'narcisismo negativo o di morte', attraverso cui correlare e coordinare concettualmente alla teoria del narcisismo la forma conclusiva che assume il dualismo pulsionale freudiano (composto di Eros e pulsione di morte). Su un piano più strettamente clinico, ancorché connesso alle suddette riflessioni metapsicologiche, si collocano, poi, le ricerche di G. sulle qualità dell'angoscia, che lo condurranno a coniare, in parziale simmetria con quanto sopra indicato, i concetti di 'angoscia rossa' (associata a un vissuto cruento di mancanza, come nel complesso di castrazione) e di 'angoscia bianca' (come vissuto profondo di abbandono e di vuoto). Quest'ultimo concetto verrà poi ulteriormente sviluppato attraverso il riferimento al 'complesso della madre morta', sorta di vissuto depressivo latente, ancorché onnipervasivo, da individuarsi clinicamente in alcune insidiose vicende transferali.
Tra le sue opere ricordiamo: Narcissisme de vie, narcissisme de mort (1983; trad. it. 1992); Le complexe de castration (1990; trad. it. 1991); Le travail du négatif (1993; trad. it. 1996); Un psychanalyste engagé (1994; trad. it. 1995).
bibliografia
J.E. Jackson, De l'affect à la pensée. Introduction à l'oeuvre d'André Green, Paris 1991; F. Duparc, André Green, Paris 1996.