ANCIA
(fr. anche; sp. lengueta; ted. Rohrblatt; ingl. reed mouth piece). -È una sottile linguetta di metallo, di canna o di legno, che ha l'ufficio d'interrompere con regolari vibrazioni la corrente d'aria che l'investe. Le ance possono vibrare anche senza essere applicate ad un tubo, poiché il suono che ne deriva è dovuto soltanto alle vibrazioni dell'aria generate dai movimenti dell'ancia stessa: tale è il caso delle ance dell'armonium o della fisarmonica. Il tubo, quando c'è, rinforza il suono emesso dall'ancia.
Le ance sono di varia specie: libere, battenti, semplici e doppie. L'ancia doppia è formata da due linguette sottili legate insieme ad una estremità, in modo però da lasciare una breve fessura entro cui penetra il soffio del suonatore. Sotto l'azione di questo soffio i due orli si chiudono e si aprono. Tale specie di ancia (che già i più antichi popoli conoscevano) si unisce ordinariamente a strumenti a tubo conico, come, ad esempio, l'oboe e il fagotto. L'ancia semplice, estremamente flessibile, è unita a un tubo e applicata ad esso sopra una parte ben levigata e tagliata a becco. Quando (come nel clarinetto) essa si trova sopra un tubo cilindrico, ne modifica la sonorità come se fosse chiuso (v. clarinetto). L'ancia battente produce il suono per le sue vibrazioni contro il regolo sul quale è adattata.
L'ancia più comunemente usata è l'ancia libera, che da tempi remotissimi conoscevano già i Cinesi e di cui erroneamente si è attribuita l'invenzione nel principio del secolo XIX al Grenié. Quest'ancia, fissa solo da un lato sopra un regolo, vibra in un'apertura sulla quale, senza toccarne i bordi, è adagiata. Quando è smossa da una colonna d'aria, essa oscilla, producendo in questa delle intermittenze che costituiscono la ragione del suono che emette.
Nei tubi d'organo le ance hanno la maggiore importanza, perché ai registri ad ancia l'organo è debitore delle sue più caratteristiche sonorità e del suo peculiare timbro. Penetrando in tali tubi, l'aria mette in azione l'ancia che in essi è collocata: un secondo tubo, accordato all'unisono coll'ancia stessa, vibra concordemente, e, secondo le diverse forme ch'esso prende (cuspidale, ad imbuto, ecc.), riesce a imitare il suono dei varî strumenti.