AMPELOS (῎Αμπελος)
Figlio di un Satiro e di una Ninfa, amato da Dioniso. Narra il mito che A., avendo trovato la morte per la caduta da un albero o, secondo un'altra versione, vittima di un toro infuriato, fu trasformato in vite, che da lui prese nome e di cui A. è considerato la personificazione.
È raffigurato con Dioniso in un gruppo marmoreo del British Museum. Egli è tra le braccia di Dioniso e si sta già trasformando in vite, mentre offre al dio un grappolo d'uva. In altre rappresentazioni dionisiache è identificato come A. un giovane Satiro a cui il dio si appoggia.
Bibl: H. W. Stoll, in Roscher, I, c. 292, s. v.; F. Dümmler, in Pauly-Wissowa, I, cc. 1882-883, s. v., n. 6; Ancient Marbles in British Museum, p. 3, tav. II; Specimens of Ancient Sculpture, II, tav. 50; Müller, Denkmäler der antiken Kunst, tav. 32, n. 371; H. Rhoden-H. Winnefeld, Architektonische römische Tonreliefs der Kaiserzeit (Die antiken Terrakotten, IV, 2), tav. 49, 3; Museo Campana, tav. 34; A. García y Bellido, El puteal báquico del Muso del Prado, in Archivo Español de Arqueología, XXIV, 1951, pp. 117-154, fig. 36.