MOCENIGO, Alvise IV
Nato nel 1701, morto nel 1778. Succedette nel dogato a Marco Foscarini il 19 aprile 1763 e fu il terz'ultimo doge. Era stato ambasciatore in Francia e a Roma, e da poco eletto procuratore. Il suo principato è caratterizzato da una serie di trattati commerciali, di opere pubbliche e di riforme. Si stipularono accordi, come avevano allora fatto anche la Francia e l'Inghilterra, con gli stati barbareschi di Tripoli (1763), di Tunisi (1764), del Marocco (1765), di Algeri (1769); si ravvivò il commercio con la Danimarca, la Russia e specialmente con Cadice e Lisbona, aprendo così la via al commercio dell'America (1766). Si istituì una Camera di commercio a imitazione della Francia, si regolarono le poste con l'Austria e fra le strade si riaperse al traffico quella romana Tolmezzo-S. Candido, per abbreviare il percorso al commercio con la Germania; furono sciolte le corporazioni, si limitarono i beni del clero secolare e regolare, le feste religiose, onde un conflitto con Clemente XIII, si riordinarono gli studî secondo il piano del Gozzi, si favorirono l'agricoltura e le arti con le accademie, si soppresse il Ridotto. Vissero al suo tempo il Canaletto, Rosalba Carriera, il Longhi, il Tiepolo, il Canova, ma anche Giorgio Pisani e Antonio Gratarol, seminatori di ribellione e di scandalo. (V. tav. CXV).
Bibl.: S. Romanin, Storia di Venezia, VIII; F. Stefani, in Litta, Famiglie celebri italiane, VII; H. Kretschmayr, Gesch. von Venedig, III, Gotha 1933.