ÀLLEGHE (A. T., 24-25-26)
Il nome di Alleghe, in quanti conoscono le Dolomiti, richiama subito alla mente il lago amenissimo che, disteso ai piedi di quel villaggio dell'Alto Agordino, interrompe il corso del Cordevole. Il lago però è di origine recente e la vallata, sino al 1770, aveva un diverso aspetto. Di fronte ad Alleghe, altri villaggi esistevano lungo il torrente, a differenti livelli sul medesimo: Peron, Costa, Torre, Sora-Cordevole, Somariva, e, un po' più a mezzodì, Riete, sulle falde del monte Piz e, ai piedi del medesimo, verso il torrente, Fusina e Marin.
La notte dell'11 gennaio 1771 ruinò il monte Piz, situato al lato occidentale, seppellendo i tre villaggi nominati per ultimi e andando a cadere sul fondo della valle, dove il macereto così accumulatosi formò un'enorme diga che costituì a monte quasi un bacino di ritenuta: le acque del Cordevole dovettero riempirlo, per poter raggiungere l'altezza dell'ostacolo, e continuare a scorrere nella parte inferiore della valle. Il riempimento si compì in circa tre mesi e il lago che ne risultò si estese a monte sin quasi a Caprile, in modo da sommergere anche gli altri villaggi situati sulla destra del fiume e non offesi dalla frana. Come il macereto si sia comportato da materiale impermeabile, fermando le acque del torrente e obbligandole a salire sino al suo vertice, si spiega col fatto medesimo che cagionò la frana, cioè con la presenza di argille.
Il monte Piz, la cui superficie topografica corrisponde alla stratigrafica, è costituito da calcari mesozoici, ai quali, fortemente inclinati verso la valle, sono interposti strati di argilla. Questi strati, dopo un periodo di piogge fortissime, rammolliti dalle acque infiltratesi attraverso i calcari, formarono una superficie lubrica, che costituì il piano di scivolamento della massa calcarea. Il lago così formatosi riceve alimento da tutto l'alto bacino del Cordevole, cioè da tutta quella parte delle Dolomiti, di meravigliosa bellezza, che è compresa fra il gruppo della Marmolada, il passo di Pordoi, il gruppo di Sella, i Sett Sass, la Cima Falzarego e il Civetta. Lo specchio d'acqua, che si trova a 966 metri sul mare, dall'anno 1771 va continuamente perdendo di estensione, causa il colmamento dovuto agli affluenti e particolarmente al Cordevole. Il lago, che in origine dovette essere profondo 52 metri ed era lungo quattro chilomari, verso il 1844 non arrivava a tre chilometri e la profondità massima era di m. 28; nel 1887 la prima era ridotta a 1900 m., la seconda a 22,5; nel 1895 e nel 1921 la lunghezza era rispettivamente di 1800 e di 1500 metri e la profondità di 21 e di 18. Olinto Marinelli, al quale si devono due serie di scandagli, compiuti nel 1895 e nel 1921, poté costruire due carte batometriche del lago e con ciò determinare il volume corrispondente a ciascuno dei due rilievi: 0,0068 kmc. nel 1895 e 0,0054 nel 1921; donde il valore dell'interrimento avvenuto in 26 anni di 0,0014 kmc.
I pochi nuclei d'abitato che sorgono intorno al lago: Alleghe, sulla sponda orientale (con quasi 1000 ab.), Calloneghe (560 ab.) e Savinèr (188 ab.), su quella occidentale, appartengono ai due comuni di Alleghe e di Rocca Piètore. Alleghe si distingue per l'industria delle posate che è tuttora in onore.
Bibl.: J. Damian, Der Alleghe See, in Mittheilungen der Section für Naturkunde des Oesterr. Touristen Club, III Jahrg. 1891, pp. 1 e 2; O. Marinelli, L'interrimento del lago di Alleghe e il valore della denudazione nell'alto bacino del Cordevole, in Riv. geogr. ital., XXXI (1924), pp. 291-295; G. Zaniol, Studi sul lago di Santa Croce, in Mondo sotterraneo, II-III, Udine 1907.