GATTO, Alfonso (App. III, 1, p. 712)
Poeta, morto presso Grosseto l'8 marzo 1976. Con gli anni G. ha sensibilizzato la propria vocazione al canto in una ricerca sempre più sottile della parola scavando in una personalissima dimensione della memoria là dove s'incontrano mitiche visioni di un mondo segreto e paesaggi raccolti in classica limpidezza di accenti. La sua interpretazione della vita si è venuta via via irrobustendo attraverso un più accorato risentimento sociale (le prose di Carlomagno nella grotta. Questioni meridionali del 1962, ristampate con cinque altri scritti in Napoli N.N. del 1974), in più amara consapevolezza delle umane sofferenze esemplate in un tragico momento della nostra vita (le "poesie della Resistenza" pubblicate nel 1966 col titolo La storia delle vittime). Nel 1961 ha ristampato le Poesie 1929-1941; nel 1962 hanno visto la luce le liriche di Osteria flegrea ove quella vocazione al canto di cui si diceva si fonde con la sua nuova problematica civile; nel 1964 ha ristampato le prose de La sposa bambina pubblicate la prima volta nel 1943; del 1969 sono le Rime di viaggio per la terra dipinta, cento poesie parallele a cento tempere dello stesso G. (che è stato anche fine pittore) ove la "terra dipinta" è appunto "una terra sospesa e inafferrabile, continuamente sottratta allo stesso viaggiatore"; nel 1973 hanno visto la luce le Poesie d'amore (1941-1949; 1960-1972). Nel 1972, per la collana degli "Oscar Mondadori" lo stesso G. aveva proposto un'ampia raccolta delle sue liriche (Poesie 1929-1969, con intr. di L. Baldacci).
Bibl.: G. De Robertis, Altro Novecento, Firenze 1962; E. Mazzali, in I contemporanei, II, Milano 1963; B. Pento, A. Gatto, Firenze 1972.