VENEZIANOV, Aleksej Gavrilovič
Pittore, nato a Mosca nel 1780, morto il 5 dicembre 1847 nel governo di Tver. Non ostante l'origine straniera (suo padre era un emigrato greco noto sotto il nome di Veneziano) fu uno degli artisti più profondamente russi della prima metà dell'800. Visse a Pietroburgo dal 1802 in poi. Autodidatta, sfuggì all'influenza dell'Accademia. Si formò copiando i piccoli maestri olandesi, particolarmente Peter van Hooch; subì anche l'influsso di F. M. Granet. La Messa dei cappuccini, opera del Granet acquistata dallo zar Alessandro I ed esposta all'Ermitage, influenzò fortemente l'arte del V., caratterizzata tuttavia da un certo dilettantismo, quale si vede specialmente nelle sue caricature (su Napoleone, 1812). Nel 1810 fu nominato socio dell'Accademia di Belle Arti di Pietroburgo. Dal 1824 in poi si dedicò specialmente alla pittura di genere. Visse ritirato nella sua proprietà di Safonkovo (govemo di Tver′) e vi eseguì (dal 1823) le seguenti opere: Granaio, Proprietario che fa i conti, Giovane contadino, Nudo all'aperto (soggetto raro data l'epoca), le Bagnanti, ecc. Il V. fu il precursore della scuola realista del 1860, nota sotto il nome di "Pittori ambulanti" (Peredvižniki), e anticipa con la trasparenza del colore ciò che sarà il gusto del plein air.